La perizia
Data: 16/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Dacom70, Fonte: Annunci69
... misi due cuscini dietro la nuca, volevo vederle il volto mentre la chiavavo, volevo vedere quella luce che solo le donne che godono sanno trasmettere, quell'energia fuori controllo che deforma i lineamenti del viso appena prima dell'arrivo dell'orgasmo che infatti scoppiò in tutta la sua potenza pochi istanti dopo preannunciato dai suoi respiri non più regolari e poi un gemito rauco animalesco con le sue unghie infilate nelle mie chiappe.
Ora potevo baciarla, piccoli tocchi sulle sue labbra gonfie di sesso, via via sempre più audaci fino a forzare con la lingua la sua bocca che mi accolse avida e tenera quasi a cercar conforto dopo la fatica. Rimanemmo così per alcuni minuti ci baciavamo e ridevamo io ero ancora dentro di lei con il cazzo in tiro, non ero venuto, l'atmosfera cominciò a riscaldarsi nuovamente e con un gesto mi fece capire di stendermi sul letto e subito me la trovai sopra che sorrideva beffarda. - Ora comando io- Mi disse. Massaggiava le palle con una mano, le tastava, impugnava il cazzo cominciando una sega, si alzò quel tanto per posizionarlo sotto di lei e si accomodò fino in fondo. Si appoggiava con le mani sul mio petto mentre cavalcava lenta ma costante ed io giocavo con quelle meravigliose tette ipnotizzato come un bimbo nella culla che guarda un clarion sospeso, i capezzoli duri quasi rossi come ciliege e i capelli disordinati che le cadevano in avanti tutte le volte che si chinava a baciarmi. Era il più bel quadro che avessi mai visto, era tutto ...
... perfetto, il posto, i profumi, i movimenti, lei, ….una donna.
Arrivarono ancora gli affanni del respiro, gli affondi cominciarono ad aumentare di ritmo sempre più violenti, era lei a volerlo ed io la assecondavo inarcando la schiena di modo che potesse sentirlo completamente, le stringevo i capezzoli, probabilmente le facevo male ma in quel momento non sentiva dolore, le sue unghie si serrarono sul mio petto quando venne fuori il solito gemito rauco che annunciava il secondo orgasmo, gli affondi erano diventati degli schiaffi fino a quando si irrigidì, completamente immobile con le unghie che graffiavano la mia pelle e le sue cosce che stringevano le mie. Tremava come una foglia senza respirare poi si accasciò su di me e ricominciammo a baciarci come due ragazzini alla prima pomiciata.
Avevo un problema, io non ero ancora venuto, caso strano ma non ci riuscivo anzi avevo ancora il cazzo sull'attenti infilato dentro e le palle che cominciavano a farmi male e la cosa mi stava preoccupando ma allo stesso tempo ero cullato dalle morbide forme di lei sdraiata sul mio corpo con quel profumo di donna che mi mandava in estasi.
Fu lei, ancora una volta a decidere i tempi, scivolò ai piedi del letto fino a ritrovarsi faccia a faccia con il mio cazzo, sempre il solito sorriso da biricchina e le sue parole. - Adesso pensiamo a lui-
Cominciò dal fondo, con la lingua che si soffermava ogni tanto nella sua risalita verso l'apice poi le sue labbra che facevano sparire come in un ...