1. Estasi immensa


    Data: 17/11/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... professionista. Di certo saremmo stati indissolubilmente uniti nel bene e nel male. Beneamata e cara mamma, come farei se tu non cercassi di programmare in anticipo ogni aspetto della mia vita? Sebbene di pessimo umore mi sentivo magica, come qualcosa d�intermedio fra �Cenerentola� e la �Bella Addormentata� nel bosco, per il fatto che andai a letto con la certezza e la totale convinzione che il mio angelo custode sarebbe improvvisamente apparso, indicandomi e suggerendomi la giusta via verso il mio principe azzurro e così interpretai il piano di mia madre come un segno del destino.Segni della fatalità e magie a parte non riuscivamo a metterci d�accordo su niente, neppure sulla carta intestata. Quando io proponevo �A� per compiacere il suo ego super maschilista vecchio stampo, lui solo per farmi rabbia suggeriva �B�, in altre parole la proposta che poco prima avevo fatto io, ma che poi avevo scartato per accontentarlo. Insomma, un gran disordine, un enorme disservizio, in quanto lo avrei volentieri aspettato sotto un portone di notte con un tubo di ferro in mano, no, meglio una mazza ferrata. Un giorno, prima di scendere al bar per bere un caff&egrave, azzardai e sbirciando dalla porta della sua stanza esclamai con un tono neutro:�Scendo per prendere un caff&egrave. Posso offrirti qualcosa?�. Lui apparve sulla soglia e in modo beffardo mi guardò con superiorità, mentre con un�aria di altezzosità e di sufficienza rispondeva:�Non sia mai, che io mi faccia pagare qualcosa da una ...
    ... donna�.Cavargli gli occhi, ecco che cosa avrei voluto fare in quel momento, non intrapresi però nulla, perché voltandogli il sedere furibonda me ne andai al bar, dove con grande sorpresa della barista ordinai una grappa che ingoiai in un istante. Successivamente fra attriti, disaccordi e incomprensioni di vario genere passarono ventiquattro mesi, senza che nulla mai cambiasse, senza novità, due anni di dissapori, di grigiori e di malintesi nei quali cominciai ad autoconvincermi che l�individuo in realtà non mi filava per niente. Sguardi? Quali sguardi? Quelli che subito distoglieva appena io lo intercettavo? Telefonate? Quali? Forse quelle che mi faceva domandando stupidi numeri di fax, che senz�altro conosceva a memoria? Oppure quelle inconsistenti e infondate lungaggini telefoniche, per spiegarmi qualche semplice concetto teorico che io conoscevo già? E la gelosia? In pratica inesistente.Lui era un soggetto talmente indifferente, insensibile e viscido da non aver alcun ritegno nel confidarmi, sì caro, proprio alle tue confidenze miravo più d�ogni altra cosa che si sarebbe �scopato� buona parte delle mie colleghe, compresa tra l�altro una mia carissima amica, anzi, quella più di tutte. Un bel giro in giostra per espressa e senza sottintesi definizione. Vaffanculo, in tal modo lasciai stare. Abbandonai lo studio per diverso tempo usandolo come rimpiazzo professionale, finché una sera involontariamente ci ritrovammo allo stesso insopportabile e noiosissimo seminario, peraltro ...