Il ciccione e la collega
Data: 17/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: diegomoto2, Fonte: RaccontiMilu
Mi chiamo D. e sono un ragazzo di ventisei anni decisamente sovrappeso, ho una grossa pancia cadente, non di quelle gonfie di chi beve molte bibite gassate ma proprio una pancia di grasso con una piega di lardo che si forma sotto il pettorale cadente che sembra quasi un seno. Sono un ciccione insomma, cosce grosse, culo grosso, braccia flaccide e anche la pappagorgia. Essendo alto un metro ed ottanta tuttavia, questo mio sovrappeso mi fa sembrare un tipo rassicurante ed amichevole, forse anche per via della mia barba ben curata e degli occhiali che porto.Vivo da qualche anno assieme alla mia ragazza ventiduenne, essendo architetto lavoro spesso a casa mentre lei gestendo un ufficio non c'è quasi mai. La storia che vi racconto è successa mentre lei era via per un convegno, uno di quelli che ti tiene fuori città per tutto il fine settimana. Non la accompagno mai in questi suoi giri, un po' per il lavoro un po' perché siamo d'accordo a lasciarci i nostri spazi in ambito lavorativo.Quel fine settimana comunque dovevo lavorare, assieme alla mia collega Cinzia, stavamo finendo la ristrutturazione di una biblioteca multimediale, eravamo agli ultimi dettagli oramai, quel tipo di cose piccole che continui a migliorare fino all'ultimo prima della consegna del progetto. Per questo il nostro ufficio ci aveva accordato di poter lavorare a casa.Finita la giornata di lavoro passata a stretto contatto ho così proposto-Cinzia, che ne dici di passare a casa mia per cena così ...
... finiamo oggi e poi ci prendiamo il resto del week-end?-Era una cosa che succedeva regolarmente, a lavoro finito e fino alla consegna non eravamo tenuti ad andare in ufficio. Lei però si mostrò riluttante, le solite frasi di cortesia-Ma no, ho passato tutta la giornata con questo vestito addosso ho bisogno di una doccia e...--Ma smettila, hai un aspetto ed un profumo fantastico e non accetto un no come risposta. La mia fidanzata e via e io posso approfittarne per mangiare le cose a cui lei è allergica, non mi far cucinare solo per me ti prego--E va bene, vado a prendere le mie cose e ci vediamo alla macchina-Era fatta, mi si prospettava una nottata di lavoro ma un fine settimana di riposo.Raccolte le cose che ci servivano per lavorare andai al parcheggio ed aspettai Cinzia che scendeva di sotto. La vidi subito, avvolta in quel suo completo bianco di lino che le copriva le gambe fino alle ginocchia, con una scollatura appena castigata che mostrava solo la parte superiore del suo grosso seno e delle piccole spalline che si infilavano appena dentro alle spalle per via del peso del suo ingombrante davanzale.Cinzia era grassa, più grassa di me in effetti, con un grosso sederone, delle cosce grasse, la pancia che mostrava le pieghe anche sotto al vestito quando si sedeva e delle tette giganti, circa una settima. Bassa almeno dieci centimetri meno di me, tuttavia aveva un suo certo fascino, i lineamenti addolciti dalle forme rotondeggianti delle guance, un piccolo nasino, occhi ...