1. In mezzo al mare


    Data: 20/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: cinziandrea

    ... del pompino e ti afferra per le braccia. Ti tira su come se fossi una gattina leggerissima e ti bacia ancora. E tu, a mezzo metro da me, lentamente gli prendi in mano il cazzo e inizi a strofinartelo tra le gambe. Lui resiste per non più di cinque secondi, poi da sotto dà un colpo e in un attimo quell’arnese enorme ti entra tutto dentro. Trattieni il fiato, lo sento. Credo ti faccia male. Poi inizia a muoverti lentamente e iniziate una danza incredibile. Lui da sotto spinge verso l’alto, tu vai avanti e indietro. E continuate a slinguare come maiali, lui che ti apre il sedere con quelle mani enormi, tu che lo porti con forza a te. Io ho mal di testa dall’eccitazione. E sto sempre in silenzio, come a non voler rovinare e interrompere quel sogno. Andate avanti così per un quarto d’ora, quindi lui senza uscire ti solleva e ti porta a piccoli passi a prua, sul prendisole. Ti mette sdraiata di schiena e si mette sopra di te. Ti scopa a una velocità incredibile, alternando colpi delicati a colpi forti. Tu ad un tratto inizi a urlare e le tue grida di passione rieccheggiano sulla scogliera di fronte. State scopando da mezzora, quando lui esce improvvisamente da te. Si mette a cavalcioni sul tuo collo. Tu capisci al volo, inizi a segarlo leccandogli la cappella. Dopo un minuto esplode: i primi due schizzi riesci a ...
    ... indirizzarli in bocca, gli altri quattro ti inondano il viso e il collo. Sembra non finire mai di venire, ne fa altri due sulle tue tette. State immobili qualche secondo, poi tu glielo riprendi in mano e continui a fargli una sega lenta, mentre con la lingua gli baci ancora la cappella. Lui si alza. Non mi guarda, forse è imbarazzato. Mi passa vicino e va sul retro della barca. Io ti raggiungo a fatica, con le gambe che mi tremano di eccitazione. Mi sdraio vicino a te. Tu senza che io dica nulla me lo prendi in mano, fai su e giù quattro o cinque volte e io esplodo, un orgasmo che mi sconquassa. “Ehi…” ti dico sussurrando appena mi riprendo. “Sshhh” mi dici, facendomi il gesto di stare in silenzio.
    
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    Non ti pulisci nemmeno e stai sdraiata. Solo quando siamo a trecento metri dal molo ti rivesti velocemente. Nessuno di noi tre ha proferito parole durante la mezzora di viaggio di ritorno. Lui al timone, io e te sdraiati sul prendisole. Mi hai solo dato la mano. Arriviamo al molo, lui attracca. Io scendo per primo, tu mi passi la borsa da mare. Lui scende sul molo, ti porge la mano, tu scendi dopo di lui. “Ragazzi…” dice lui con un po’ di imbarazzo. “Domani alle 11 qui?” rispondi immediatamente tu. Ti amo. E mentre passiamo in mezzo a tutta la gente del villaggio con te ancora imbrattata di corna, ti amo sempre di più.
    
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