1. LA VENERE E IL VILLANO (PARTE SECONDA)


    Data: 25/03/2020, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Dunklenacht, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo una buona mezz'ora, Mario il Villano parve risvegliarsi dall'assopimento in cui era sprofondato e mi guardò come un uomo giovane può guardare una donna nuda. Forse, mi dissi, era in preda all'erezione. Lungo la strada che correva sopra l'argine, avevano fatto capolino dei gruppi di contadini, che con dei falcetti raccoglievano l'erba per i conigli. Due o tre cani di campagna correvano intorno a loro, a destra e a manca, abbaiando di quando in quando. Poi, quelle figure volgari, di bifolchi, avevano ceduto il posto ad una desolazione vaga ed era apparsa una casa diroccata, costruita in prossimità dell'argine, sui muri della quale qualcuno aveva dato sfogo alla propria creatività, usando colori e pennello.- Vi abita qualcuno? - chiesi al Villano.- Una volta, forse; oggi, nessuno � mi rispose lui, vagamente, dopo il lungo silenzio.- Guardi! Hanno ammonticchiato delle mele rosse e verdi a ridosso di uno dei muri maestri: significa che non &egrave disabitata, o comunque che qualcuno si occupa ancora di quella catapecchia. Il camino, però, sembra essere in procinto di rovinare da un momento all'altro.- Eh, ma sa, una casa lungo il fiume! &egrave brutta, &egrave brutta! Potrebbe straripare!In quel mentre, il Villano mi parve incapace di formare delle frasi di senso compiuto. Nondimeno, egli mi divertiva.- Si ricorda di qualche alluvione? - gli chiesi.- Sì, ve n'&egrave stata una, alcuni anni or sono � mi disse lui. - Quasi tutta la bonifica &egrave andata sotto. Anche quella ...
    ... catapecchia! Ci si poteva spostare solo con le barche a remi. &egrave stata una disgrazia, quell'annata... Ho perso quasi tutto il vino della mia cantina. L'acqua &egrave penetrata nell'interrato e buona parte delle botti sono perite così... Ricordo che il vino rosso si &egrave mescolato all'acqua torbida...A quel punto, dalla bocca contratta in una smorfia di rabbia e di disappunto del Villano sfuggirono delle imprecazioni da bifolco, proferite con una voce che aveva il sapore ed il carattere selvatico di quel paesaggio rurale.- Ho ancora in mente il languore delle poche case, costruite sulla bonifica, che sembravano distrutte dall'acqua torbida... - riprese Mario il Villano. - Poi, dopo quella piena, ho perso anche tutte le mie galline. Una donnola &egrave venuta a servirsi nel mio pollaio. Non ha risparmiato neppure il gallo. Gli ha bevuto il sangue.Dopo quelle parole, egli scoppiò a ridere. In realtà, non ve n'era alcuna ragione. Ad ogni modo, io mi divertii a mia volta. In quel mentre, i miei seni grandi, lasciati parzialmente scoperti dall'abito che portavo, sobbalzarono ripetutamente. Il mio interlocutore ne approfittò per godere della vista del mio corpo.- Caspiterina! - gli dissi. - Si direbbe che lei voglia mangiarmi con gli occhi!- Com'&egrave spiritosa, lei! - fece Mario il Villano.- Quanti casoni ho visto lungo queste sponde! Alcuni sembrano molto vecchi.- E lo sono davvero, mi creda.- Lei ne sa costruire?- Mio nonno li sapeva fare bene. Io mi arrangio. Una volta ...
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