1. Una giornata al mare


    Data: 25/03/2020, Categorie: Etero Autore: Laura M., Fonte: EroticiRacconti

    ... contraccolpo nel profondo della vagina, nel diaframma che i ginecologi chiamano con un termine ridicolo “muso di tinca”. Poi ricominciò quel ritmo, prima lento poi sempre più sostenuto, le sue mani tiravano il mio corpo contro i suoi inguini, sentivo il ciaf ciaf dei nostri corpi quando si urtavano. Sentivo che stava arrivando il secondo orgasmo, anche lui lo sentì, inarcò la schiena e tenne il suo pene rigidamente dentro di me, dandomi tutto l'agio. Un tremore mi scosse il corpo, strinsi le cosce, mi tappai la bocca con le mani per attutire l'urlo che mi saliva dai precordi e stava per uscire dalla bocca. Mi dette tutto il tempo necessario perché mi finisse il tremore, perché il mio cuore tornasse dalla 300 pulsazioni alle normali 65, perché il mio petto squassato dall'orgasmo tornasse calmo, con i seni appiattiti sopra il torace. Aspettò solo dieci secondi, Poi sfilò il pene dalla mia vagina, mi sistemò meglio le gambe sulle spalle, sollevandomi un poco, prese la mira e mi cercò il buchetto posteriore. Sono alquanto stretta e spesso sento male. Ma quella volta, sarà stata la posizione, sarà stata la lunga lubrificazione, sentii il pene scivolarmi dentro piano piano. Che sensazione di pienezza, di godimento totale! Dopo un po' cominciò a muoversi, piano, poi più veloce, alla fine anche lui urlò. Sentii il fiotto caldo che mi riempiva, e poi che fuoriusciva insieme al pene …. Fece appena in tempo a liberarsi della mia stretta che si accasciò sul letto accanto a me. Il lunedì a scuola. Entravo la prima ora ed anche la signora tumistufi entrava la prima ora. L'aspettavo sulla porta della sala insegnanti. Appena mi arrivò a tiro, sfoderai un sorriso a tutta bocca, largo, gioioso: “Buongiorno cara!”, le dissi. Abbassò appena la testa per un cenno di saluto … meno male che la porta era alta, altrimenti vi si sarebbe impigliata ...
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