Ricatto
Data: 25/03/2020,
Categorie:
Autoerotismo
Dominazione / BDSM
Incesti
Lesbo
Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu
... sentire il mio ricattatore.“Clà, sono Francesca! Noi siamo tutti qui, a che punto sei?”.“Senti, Frà, non posso venire. Non sto bene”.“Non stai bene? E cos’hai?”“Un po’ di febbre, niente di che”.“Vuoi che venga lì?”, si offrì.“No, non ti preoccupare. Sto a casa e mi passerà da sola”.“Gaurda che non è un problema, vengo lì un attimo, ti tengo compagnia...”.“FRA’, PORCA EVA, TI HO DETTO CHE VA BENE COSI’!”.Chiusi la comunicazione e mi accesi un’altra sigaretta.Cosa potevo fare?Questo sapeva chi ero, ormai non avevo più dubbi.Avrei potuto minacciarlo, dirgli che avrei girato la sua mail alla polizia?Avrei potuto farlo, anzi, per certi versi sarebbe stato giusto, ma poi?Cosa avrei fatto, affrontato un processo? Come avrei fatto a spiegare in famiglia cosa stava capitando?Non avrei certamente potuto affrontare una cosa del genere all’insaputa del mio ragazzo.Cosa voleva questo stronzo, delle foto nuda?Sicuramente non sarei stata la prima a farne e a mandarne in rete, ma non mi andava di far girare foto di me in quella maniera.Cercai di riflettere.Questa persona mi conosceva, ma sicuramente non mi aveva mai vista senza vestiti, diversamente non mi avrebbe chiesto quel tipo di foto.Aprii Explorer e mi collegai in rete.Digitai alcuni chiavi come “foto”, “amatoriali”, “nuda” e consultai i risultati.Sfogliai un paio di pagine, fino a quando non ne trovai un paio di una ragazza che, più o meno, aveva la mia corporatura. Erano il massimo dell’amatoriale: era ritratta nuda sul letto, ...
... probabilmente appena dopo un rapporto.Scaricai le foto sul computer, poi con un programma di grafica cancellai il volto con un tratto nero.Recuperai la mail del ricattatore e premetti il tasto “rispondi”.Scrissi rapidamente:”Ti mando le foto che mi hai chiesto, ritengo che questo porrà fine al nostro rapporto. Ho preferito oscurare il volto per ovvi motivi, sono certa mi capirai”.Allegai le foto che avevo scaricato e inviai.“Pezzo di merda, eccoti le mie foto!”, pensai.Mi accesi una sigaretta, veramente soddisfatta di come avevo condotto la vicenda.Mi ero fatta prendere dal panico in principio, ma poi avevo assunto il controllo della situazione e l’avevo risolta.Mi sarebbe piaciuto sapere chi fosse quell’uomo, ma non sarebbe stato il caso di stuzzicarlo ulteriormente.Pace, meglio così.Mi promisi che, nel futuro, sarei stata più accorta nel divulgare informazioni su di me in rete.Indossai il pigiama e mi infilai nel letto, ero stanca.Presi in mano il libro, intenzionata a leggere qualche pagina prima di dormire, quando sentii arrivare un messaggio sul telefonino.Lo lessi e raggelai.“Ti ho dato fiducia e mi hai preso in giro. Accendi il computer immediatamente o ti rovino”.Posai il telefono in preda ad un tremore incontrollabile.Come aveva fatto a capirlo?Poteva essere che stesse bluffando e volesse valutare la mia reazione?Accesi il portatile e, non appena la connessione fu attiva, vidi che stava arrivando una chiamata su Skype da un account chiamato “daddy”. Era lui.Risposi con ...