1. Mirela, tacchi e piedi - cap.2 (approfondimento)


    Data: 26/03/2020, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    Tutto cominciò da quella giornata. Da quell'urto con l'auto che ci aveva portato alla constatazione amichevole che era poi degenerata in una scopata galattica. Questo anche secondo lei, visto che me lo aveva confermato. Non avevamo avuto la necessità di scambiarci i cellulari visto che entrambi erano sulle constatazioni da presentare alle nostre rispettive assicurazioni e quindi li memorizzammo da lì. Nella settimana successiva a quel primo incontro, notai che indossò ogni giorno delle scarpe diverse, sia nei colori che nei modelli. Tutte con il tacco alto, seppur di misure diverse. Certe volte abbinandole a delle gonne, altre a pantaloni stretti, in una occasione anche a dei leggings che mettevano decisamente in risalto la sua forma fisica. “Sai che non ho mai acquistato un paio di ballerine nella mia vita?”, mi disse lei un giorno. “La cosa ti fa onore”, le risposi. “L'unica calzatura senza tacchi che ho acquistato sono un paio di stivali neri, alti fin sopra al ginocchio, ma molto sensuali. Ti piacciono?”. “Di solito preferisco le scarpe, ma sempre meglio quello di una ballerina”. Ci incontrammo per la prima volta una decina di giorni dopo. Lei mi stuzzicò fin dai primi giorni della settimana ma fu solo al giovedì pomeriggio che il tutto si concretizzò. Stavo tornando al mio ufficio quando la incontrai mentre, a braccetto del marito, si dirigeva verso il proprio ufficio. Era estremamente sexy e nonostante non ci salutammo, come era sempre accaduto fino a dieci giorni ...
    ... prima, non potei non notare il suo look che era principalmente costituito da una gonna in pelle color vinaccia e delle scarpe nere dal tacco piuttosto alto, stavolta chiuse davanti. Non vidi altro perché un grande cappotto nero la copriva. Con il marito parlottavano e ridevano e quando mi passarono vicini percepii forte il profumo di entrambi. Presi il cellulare e le scrissi su Whatsapp. “Oggi sei porca”. “Maleducato”, fu la risposta. “Era un complimento. Belle scarpe comunque”. “Grazie”. “Che fai oggi?”, le chiesi. “Mi guardo le scarpe”. “Bellissimo. Posso guardarle anch'io?”. “No. Ti avevo detto che ti avrei fatto impazzire”. “E lo stai facendo. Sei davvero brava. E bella”, le scrissi compiacendola. “Vuoi vederle da vicino?”. “Se tu me consentissi sì. Amo osservarti”. “Prendiamo un caffè al bar di via Longoni? Non voglio che ci vedano insieme qui in zona”. “Ok”, le dissi accettando immediatamente. Ci incontrammo al bar. Avevamo stabilito che in pubblico ci saremmo dati rigorosamente del lei. Quando entrai la trovai già seduta ad un tavolino. Le gambe accavallate ed il piede che dondolava avanti ed indietro. Non riuscivo a staccare lo sguardo da quei piedi e da quelle scarpe. Parlammo del più e del meno e nel corso del discorso mi disse che suo marito non ci sarebbe stato per tutto il pomeriggio. Era un messaggio chiarissimo che si concretizzò quando mi disse che aveva una marea di lavoro da fare e non voleva essere disturbata da nessuno. Quando mi strizzò l'occhio, mi alzai ed ...
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