1. Mirela, tacchi e piedi - cap.2 (approfondimento)


    Data: 26/03/2020, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... ancora più vicino al bordo. Scostai leggermente il suo slip di pizzo, le aprii le labbra con le mani e insinuai la lingua dentro al suo sesso. Mirela sussultò e continuò a sussultare per i successivi dieci minuti, mentre dalla sua figa sbrodolava liquido lungo la mia faccia. Quando mi disse: “Oh, Dio……Dio….incredibile!!!”, allora mi alzai un po’, le sollevai le cosce e infilai ancor di più la lingua dentro di lei. Fu a quel punto che ella raggiunse il suo ennesimo orgasmo della giornata e dal suo sesso schizzò un getto di liquido che mi colpì in pieno viso e che parzialmente mi entrò in bocca. Era inodore ed insapore e non mi fece schifo. Arretrai leggermente mentre ella si contorse sulla scrivania, in preda allo spasmo del piacere. Si riprese dopo un paio di minuti che io trascorsi, seduto alla sua poltrona, osservandola dopo essermi ripulito il viso dai suoi liquidi. Era veramente una bella donna, pensai. Dal punto di vista fisico estremamente in forma. Le cosce tornite, i seni piuttosto scolpiti, niente grasso in eccesso. La faccenda che amasse essere al centro della mia attenzione feticistica mi dava una certa soddisfazione. Osservai anche le sue scarpe, posate sulla scrivania, sexy ed eleganti allo stesso tempo. Mi alzai e ne presi una in mano, mentre anche Mirela ...
    ... si sollevò mettendosi a sedere sulla scrivania con i piedi, imbrattati di sperma, penzolanti. “Penso che dovrai cambiarti il collant”, le dissi. “Ne ho un paio nella borsa che tengo sempre in caso di emergenza”, mi rispose. Poi, alludendo alla scarpa che tenevo in mano, mi chiese: “Sono di tuo gradimento?”, “Assolutamente sì. Mi piacciono i decolleté classici. Ma anche il modello della nostra prima volta, leggermente aperte davanti. L’importante è che abbiano il tacco e che siano eleganti. Non mi piacciono quei modelli da prostituta dell’Est con il tacco quattordici oppure quei sandalacci con il plateau davanti”. “Nemmeno a me. Mi sembra che tu sia un intenditore comunque….”. “In quanto ad eleganza, ci puoi scommettere”. “E tu mi ritieni una donna elegante?”, mi chiese dando l’impressione che stesse civettando. “Sì. È una qualità che ti riconosco. Sei una donna elegante e di classe. Sai il fatto tuo e mi sembri una che ottiene ciò che vuole. Non capisco, ma non mi interessa, come tu faccia con tuo marito ma, lo ribadisco, non è affar mio”. “Esatto”, mi disse a quel punto “hai centrato in pieno, in due modi, l’obbiettivo. Non è affare tuo e sono una che ottiene ciò che vuole. Come te d’altronde. Mi sembra che entrambi abbiamo centrato i nostri desideri. O sbaglio!?!?!”. 
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