1. . . . altre fantasie di un bsx ancora vergine


    Data: 30/03/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: leoneinlove

    Un’estate molto calda.
    
    Quale miglior idea quella di trovare un po’ di refrigerio?
    
    Il fiume che scorre poco lontano, è un ottimo posto per andare a prendere il sole e di tanto in tanto fare un tuffo nell’acqua fresca.
    
    I boxer nello zainetto, qualche bottiglia di acqua, telo da mare di un bel colore arancio, ciabatte: è ora di andare.
    
    Il percorso in macchina non è lungo, qualche minuto di strada sterrata e arrivo su una piazzetta alberata.
    
    Ottima per parcheggiare la macchina all’ombra.
    
    Il luogo sembra deserto, è tarda mattina e a quest’ora nessuno verrà a disturbare il mio relax.
    
    Mi cambio i vestiti, tolgo via tutto: tanto non c’è nessuno che vede. Resto nudo quel tanto che basta per infilarmi i boxer (odio quella retina interna) e le ciabatte.
    
    Prendo lo zainetto con l’acqua, il telo da mare e m’incammino verso la riva sabbiosa.
    
    Giro un po’ per scegliere il posto, anche se so che tornerò sempre alla solita radura.
    
    Il fiume scorre molto vicino, tanto che da sdraiato posso tenere i piedi nell’acqua.
    
    Stendo il telo sulla sabbia già calda, tutto attorno c’è una folta vegetazione, dove potrei rifugiarmi se fa troppo caldo.
    
    Il fruscio del vento fra le foglie e il gorgoglio dell’acqua che scorre lenta, sono gli unici suoni che si sentono.
    
    Mi sdraio stancamente sulla schiena, guardo il cielo azzurro, dove qualche grosso batuffolo di cotone bianco si sposta con estrema lentezza. Con le braccia incrociate sotto la testa guardo le nuvole che si ...
    ... divertono a disegnare sagome.
    
    Quella maledetta retina nei boxer mi strizza le palle, che fastidio!
    
    Abbasso un po’ i boxer, resto così assopito ma il fastidio si fa insopportabile.
    
    Il caldo, il silenzio, quelle figure nel cielo, che nella mia fantasia sono come corpi nudi che si inseguono, mi provoca un inizio di erezione.
    
    Il cazzo è compresso in quel maledetto tessuto a rete: chi ha inventato quest’odioso strizza coglioni, doveva avere il pisello formato mignon!
    
    Basta così, tanto non c’è nessuno: mi alzo in piedi e sfilo via quel tremendo supplizio, abbassando la schiena col culo a 90°.
    
    Resto nudo e mi sdraio di nuovo a faccia sotto, con le braccia distese lungo il corpo.
    
    Che piacevole sensazione sentire il sole carezzarmi la schiena mentre la brezzolina s’insinua fra le chiappe del culo nudo, praticando un lieve massaggio anche sulle palle.
    
    Il cazzo continua a rizzarsi, anche se la retina non c’è più, è compresso sotto il bacino.
    
    Devo praticare una buchetta per alloggiarlo nella sabbia, ricoperta dal telo arancione.
    
    Tiro su la schiena e col pugno scavo mentre la mia schiena arcuata offre una bella visione del culo in posizione adatta per qualche giochetto, penso mentre colpisco la sabbia.
    
    Niente da fare, oggi non si trova una posizione.
    
    Decido così di girarmi a pancia in sù lanciando un’imprecazione: tanto nessuno mi sente!
    
    Ora il mio cazzo svetta libero e felice: lo guardo, è ben dritto; sorrido e mi godo lo svettare dello scettro ...
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