1. . . . altre fantasie di un bsx ancora vergine


    Data: 30/03/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: leoneinlove, Fonte: Annunci69

    ... mani sotto le ascelle, mi sollevavano e poi mi facevano ricadere nell’acqua.
    
    Mi fece promettere che non l’avrei mai lasciato da solo mentre si girava di schiena per fare questo gioco.
    
    Ora la mia cappella era a contatto col suo delicato solco. Lo sollevai da sotto le ascelle per farlo poi ricadere.
    
    A ogni sollevamento le sue gambe si aprivano in cerca di equilibrio. Quando ricadeva, sbatteva il culo sulla cappella che eccitata dal gioco e dal contatto era di nuovo turgida.
    
    All’ennesima ricaduta, il mio cazzo duro, rivolto all’insù, incontrò il suo buco ben lubrificato dall’acqua.
    
    La cappella guizzò dentro quel bel buchino, solo per la sua lunghezza. Emise un urlo e un’ imprecazione chiedendo che cosa stessi facendo. Lo risollevai prontamente così da sfilare la cappella dal suo bel culetto.
    
    Il ragazzo ansimava e con voce turbata mi disse che non aveva mai avuto rapporti sessuali di nessun tipo.
    
    Lo rassicurai che era stato solo un incidente e gli chiesi scusa con tono ammiccante.
    
    Durante i sollevamenti i miei piedi avevano affondato nella sabbia e ora l’acqua arrivava al petto. Feci quindi qualche passo indietro perché capivo che il tipetto era più preoccupato per l’acqua alta che per quello che era successo. Dovevo farlo rilassare se volevo la sua totale concentrazione sui giochini che stavo pensando di fare.
    
    Lo tenevo sempre sospeso con le mie mani sotto le sue ascelle mentre indietreggiavo. Il mio basso ventre era a contatto col suo fondo ...
    ... schiena.
    
    Mi fermai quando il livello dell’acqua arrivò alle mie cosce, a lambire i miei testicoli. Lui si tranquillizzò ma mi chiese di non lasciarlo.
    
    Lo sollevai quindi ancora un po’ perché si sentisse al sicuro. Il mio cazzo scivolò verso il basso: dal suo solco e si posizionò in mezzo alle sue cosce. I suoi molli testicoli si trovarono a contatto con la mia asta marmorea.
    
    Lo tenevo così sollevato mentre lui stringeva le gambe imprigionando il mio cazzo in totale erezione.
    
    Mi ripeteva di non metterlo giù, che aveva paura. Seee paura, a chi vuoi farlo credere? Chinò la testa in avanti per ammirare la cappella viola spuntare da sotto le sue palle. Mentre parlava e guardava, avvertivo dei movimenti del suo corpo. Non capivo se erano le sue parole a farlo muovere o se invece era un movimento voluto.
    
    Presi la decisione mentale di pensare alla seconda ipotesi: non erano movimenti casuali.
    
    Ondeggiava avanti e indietro, con le gambe ben strette attorno al mio cazzo.
    
    Mi stava masturbando il cazzo con le sue cosce, era ben consapevole di cosa stesse facendo.
    
    Decisi di finire il gioco dei salti nel fiume: sempre tenendolo sollevato, tornai a riva.
    
    Mentre lo facevo scendere sul telo, il cazzo uscì dalla stretta delle sue cosce e percorse in tutta la sua lunghezza, verso l’alto, il caldo solco del suo culetto tondo e morbido.
    
    Non disse nulla. Solo una specie di brivido lo scosse.
    
    Chiesi se sentiva freddo e lo invitai a sdraiarsi al sole. Si distese di ...
«1...345...»