1. Il pennello del professore


    Data: 01/04/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FSeed, Fonte: Annunci69

    ... benissimo il suo pacco duro che strusciava contro il mio sedere. Rimasi così stupito che rimasi immobile, con il professore che guidava la mia mano mentre mi parlava nell'orecchio di come realizzare meglio le ombreggiature, e il suo pacco che strusciava prepotentemente sul mio sedere. Il suo respiro sul collo e la durezza del suo pacco mi provocarono un'erezione pazzesca, che ormai era ben visibile anche al professore. Il suono della campanella mi fece sobbalzare ma il professore non si scompose. Si allontanò da me dicendomi: "Vai a fare la ricreazione. Ci vediamo dopo". Io in preda alla vergogna uscii fuori dall'aula. Mi fermai a pensare a quello che era successo. Non avrei mai creduto che il professore fosse gay, l'idea non mi aveva sfiorato neanche per un momento. Ma il contatto del suo corpo con il mio, e il suo cazzo premuto contro il mio sedere, avevano scombussolato i miei ormoni di adolescente. Il suono della campanella segnò la fine della ricreazione, e così rientrai in classe. Il professore era seduto in cattedra, alzò la testa quanto entrai e fece un largo sorriso. Io ritornai al mio posto e continuai il lavoro al cavalletto. Per una buona mezz'ora ognuno rimase al proprio posto, ma non potevo fare a meno di girare la testa e guardare il professore, che ogni tanto ricambiava il mio sguardo. Ad un certo punto si alzò dalla cattedra, mi venne dietro e mi sussurrò nell'orecchio.
    
    "Ti è piaciuto prima, quando ti ho fatto sentire il mio cazzo?"
    
    Io non risposi, e ...
    ... continuai a dipingere.
    
    "Lo so che ti è piaciuto. Ho visto come è diventato duro il tuo cazzetto" dicendo così mi prese per i fianchi, e cominciò a strusciare il suo cazzo duro su di me. Io non sapevo cosa fare, ma il mio cazzo parlava al posto mio, perchè era di nuovo duro come il marmo.
    
    "Non devi preoccuparti. Lo avevo capito subito che eri gay, e che ti piace il cazzo". Cominciò a baciarmi il collo, le mani scorrevano sul mio corpo, stavo perdendo ogni freno inibitorio. Mi voltò di scatto, ci guardammo in faccia per un attimo e disse : "vuoi vedere com'è fatto il pennello del tuo professore?". Mi mise le mani sulle spalle e mi fece mettere in ginocchio, ritrovandomi così con il suo pacco davanti agli occhi.
    
    "E se ci vedesse qualcuno?" chiesi.
    
    "Non preoccuparti. La scuola è quasi vuota, ho chiuso la porta e qui dietro non può vederci nessuno" rispose lui. Effettivamente i cavalletti che affollavano l'aula rendeva difficile vedere cosa accadesse in fondo. Vedendo la mia titubanza il professore prese in mano la situazione. Si sbottonò i pantaloni e tirò fuori il suo cazzo bello dritto. Rimasi a bocca aperta, non tanto per le dimensioni, che erano nella norma, ma perchè finalmente avevo un cazzo davanti ai miei occhi. Non feci in tempo a vederlo che il professore prese la mia testa e fece entrare il cazzo nella mia bocca. Mi piacque subito il suo sapore, salato e un po agre, ma soprattutto mi piaceva la sua consistenza nella mia bocca.
    
    "Dio che meraviglia!" esclamò ...