1. Primo Incontro con la Mistress


    Data: 03/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Paolo883, Fonte: EroticiRacconti

    ... cominciò a legare Paolo al tronco: fece passare la corda attorno alle caviglie, appena sotto e sopra il suo sesso e attorno ai polsi. Così Paolo si trovò come in croce, completamente serrato dalla corta sulla dura corteccia dell’albero. Il suo peno ormai eretto, emergeva in modo sconcio, come un ramo di carne. Dopo averlo legato Samantha indossò due guanti di pelle, prese da terra un bel riccio e cominciò a strofinarlo delicatamente attorno al sesso di Paolo. – “Ora vediamo quanto resisti. Ti do il permesso di lamentarti, ma per ogni lamento devi ringraziare la tua padrona” Così dicendo scoprì il glande di Paolo e cominciò a strofinarlo con forza con il riccio. Paolo emise un grido di dolore, che subito smorzò e disse: – “Grazie padrona”. Dopo alcuni minuti di questo trattamento, quando il pene di Paolo era diventato rosso paonazzo e Paolo non ne poteva più del dolore, Mistress Samantha introdusse un pezzo di ramo nel culo di Paolo. Quindi cominciò a segare il pene di Paolo con violenza Paolo si contorceva dal dolore e dal piacere sempre ringraziando la sua padrona che lo degnava di quella punizione. Finalmente un fiotto biancastro uscì dal pene di Paolo, ma questo non fermò la mano di Samantha che continuo con forza a segare fino a che il pene non divenne un piccolo salsicciotto informe. Samantha si accorse che qualche goccia dello sperma di Paolo aveva macchiato i suoi guanti, per cui gridò: – “Brutta troia, puttana, guarda cosa hai fatto ai miei guanti: ora puliscili con ...
    ... la tua lingua da pompinaro e preparati alla punizione che meriti”. Così dicendo slegò Paolo lo fece allontanare dall’albero, gli fece allargare le gambe e si mise dietro di lui. Passarono dei secondi interminabili: Paolo sentiva la presenza della sua padrona dietro di sé e si aspettava da un momento e l’altro una frustata, un calcio, una cinghiata. In realtà arrivò, improvviso e potente un calcio sulle palle che tolse il respiro a Paolo e lo fece stramazzare a terra. Ciononostante Paolo riuscì a ringraziare la padrona. Subito Samantha ordinò: – “Alzati subito e allarga ancora le gambe” Paolo si alzò e allargò le gambe. Questa volta Samantha si mise di fronte a lui ed attese alcuni minuti. Paolo era stremato, sapeva che da un momento all’altro avrebbe ricevuto dalla sua padrona una altro calcio e stava piegato, come per cercare di attutire l’impatto. Il calcio arrivò improvviso e secco: la punta dello stivale tocco prima le palle e dalla forza impressa finì la sua corsa sull’ano di Paolo. Anche questa volta Paolo barcollò e cadde in ginocchio piegato dal dolore, facendo comunque uscire con un filo di voce il “grazie padrona” che era dovuto alla sua padrona. Vi fu un terzo ordine di mettersi in posizione e questa volta Paolo fu sul punto di supplicare la sua padrona di fermarsi: non sapeva però quanti calci la sua padrona aveva deciso di assetargli: un quarto non l’avrebbe retto, ma forse un terzo sì, per cui non disse nulla. Il terzo calcio arrivò con una violenza inaudita: ...