Folle anniversario a roma
Data: 04/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cinziandrea
... seratina altrettanto speciale. Non avevo idea di quanto speciale e incredibile sarebbe stata, ma che fosse una serata speciale l’avevo capito non appena era scesa nella hall dell’hotel. Io ero sceso poco prima, lei si faceva bella in bagno. Eccola scendere dalle scale e presentarsi ai miei occhi come una visione indimenticabile. Aveva un abitino rosso stretto, che le fasciava la vita e i fianchi, arrivava fino a metà coscia e le lasciava scoperta la schiena. Sopra aveva un poncho nero, di seta, che un po’ le faceva da sciarpa e un po’ da soprabito. Indossava ai piedi un paio di scarpe col tacco e lacci rossi tipo schiava, smalto rosso dappertutto, rossetto rosso vivo. Era uno spettacolo della natura. Era quella bellezza che non si riesce a definire, che sfugge a ogni classificazione, volgare e fine allo stesso tempo, provocante e di classe contemporaneamente. Scendeva da quelle scale come una dea e io, imbambolato, la guardavo e non riuscivo a distogliere lo sguardo da tanta bellezza. Un bacio, dolcissimo, appena sceso l’ultimo gradino e via. In quella primavera iniziavano ad allungarsi le giornate, per cui avevamo deciso di fare quattro passi per raggiungere un posticino molto romantico che avevamo scelto il giorno stesso vicino al Pantheon. Durante il tragitto un paio di bicchieri di vino fresco, un bacio dopo ogni sorso e tanti, tantissimi sorrisi. Mi sembrava di vivere una favola. Avevamo raggiunto il ristorante e ci eravamo fatti una cenetta davvero ottima. Crostini ...
... con prosciutto di cinghiale per antipasto, bucatini alla matriciana squisiti, poi un assaggio di abbacchio e alla fine due mousse al cioccolato, innaffiate da due calici di champagne. Dopo la cena, ancora quattro passi fino in Campo dei Fiori, dove avevamo trovato un localino carino con i tavoli fuori e qui un paio di grappe morbide e ancora, sempre baci. Era tutto sempre più perfetto, quando Cinzia con un tono di voce leggermente diverso incominciò a parlare.
- “Ma come mai stasera non fai il maiale?”
- “Cosa intendi dire?” risposi io.
- “Non lo so, in un certo senso mi stupisci. Cioè ho su un vestitino da urlo, sono vestita come sogni sempre tu, tutti mi stanno mangiando con gli occhi da quando siamo usciti e tu non mi hai nemmeno stuzzicata un pochino…”.
- “Ma se ti ho coperta di complimenti dal momento in cui ti ho vista! Comunque guarda che non me lo devi dire due volte, ma sai che se mi metti in moto poi è difficile fermarmi” risposi ridendo e baciandola.
Il breve scambio di battute su quell’argomento finì lì e ancora per una mezzora parlammo del più e del meno, discussione condita ancora da tanti baci e bacini. La mezzanotte si avvicinava e, dopo una giornata intensissima, avevamo deciso di tornare in albergo. Camminavamo, abbracciati, il fresco sulla pelle ci faceva piacere e Cinzia si copriva con lo scialle di seta che non riusciva a nascondere nemmeno un millimetro della sua bellezza. L’idea era quella di tornare a casa ancora a piedi, ma a spaventarci ...