1. Illuminazione


    Data: 04/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: oleandro

    Padrona adorata, ho finalmente capito meglio cosa sia successo nell’infausta serata della settimana scorsa. Non ho difficoltà ad ammettere che l’ultima punizione, un’intera settimana di silenzio, è stata durissima da realizzare ma decisiva per guardare a fondo nel mio animo e capire meglio la mia condizione. Durante questa settimana ho avuto modo di ripensare all’infausta serata. Credo che potrei descrivere in tempo reale cosa sia successo quella sera per le molte volte che l’ho passata in rassegna nella mia memoria. Ricordo benissimo com’è iniziata la serata. Mi aveva detto di preparare un buon aperitivo perché sarebbe venuto un suo amico, il sig. Mario. A me il sig. Mario sta molto simpatico anche perché non si è mai sentito in imbarazzo di fronte a comportamenti che possono sembrare bizzarri, come servirla a tavola vestito da cameriera o massaggiarle i piedi mentre lei guarda la televisione, o ancora baciarle le mani dopo che mi ha dato uno schiaffo per punire qualche mia manchevolezza. Anzi direi che più volte mi ha mostrato un sentimento di simpatia, e comunque mai di commiserazione. Odio chi prova pena per la condizione servile che ho, comunque, scelto. Riconosco, però, che ho provato un certo imbarazzo quando l’altra sera, con lui presente, mi ha ordinato di spogliarmi e di leccarle i piedi, ma dopo qualche esitazione di troppo ho obbedito a questo ordine, sia pure a malincuore. Sono certo che la mia devozione avrà lasciato a desiderare, spero che lei abbia capito, ...
    ... scusi l’arroganza, che lo faceva controvoglia solo a causa dell’imbarazzo. Ma il risultato è che son stato penoso. La situazione era penosa anche per me. Cosi ho accolto come una liberazione quando lei mi infastidita mi ha detto: “Ok, basta, così. C’ bisogno di un ripasso. Adesso striscia verso il centro della stanza, dove ci sono le mattonelle colorate. Li rimettiti a quattro zampe e allunga allungherai le braccia in avanti, in modo che la faccia arrivi vicino a terra e le braccia siano tra loro parallele.” Il mio cuore batteva a mille, conoscevo quella posizione e la temevo. Lei si posizionò davanti davanti a me, con i suoi piedi nudi salì sulle mie mani, fortunatamente mise talloni sulle dita e non sul palmo della mano e con un frustino e per 15 volte mi colpi il culo che era ben in vista. Il primo colpo fu leggero, ma ci fu un crescendo e al dodicesimo non riusci più a tenere la posizione. Riusci ad evitare di muovere le mani evitando di farla cadere, ma mossi le gambe nel tentativo di modificare il luogo in cui cadevano i colpi e mi ritrovai banalmente sdraiato a terra. Proprio in quel momento, il sig Mario si era avvicianto a noi e con il suo accento francese aveva detto: “Ma Cher, sei meravigliosa che eleganza, sei una domatrice di grande eleganza”. Mentre finiva la frase tutto il castello, era caduto mi ero mosso in modo scomposto mostrando tutti i limiti del mio addestramento. E aggiunse: “Amica mia, ho sempre apprezzato l’eleganza delle tue posizioni e delle punizioni, ...
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