1. Illuminazione


    Data: 04/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: oleandro

    ... ma non devi sottovalutare i fondamentali. Lo hai mai inculato? Il frustinoo, per quanto doloroso non basta con soggetti come lui. L’ho osservato bene ti adora e mi è simpatico, ma c’è in lui una resistenza a ciò che non gli piace che trovo inaccettabile”. - “cosa intendi esattamente?” - ma si vede che non ha la mente sgombra. Ti obbedisce, non posso negarlo, ma si capisce sempre se lo fa con piacere o di malavoglia. Uno schivo deve provare piacere nel servire il padrone, indipendentemente da cosa gli è richiesto. - C’è un residuo di indipendenza di giudizio su cui bisogna lavorare. Per esempio, poco fa quando abbiamo preso l’aperitivo, era stato bravo e lo sapeva. Ma non volevo solleticare il suo orgoglio, cosi gli ho detto che preferivo l’acqua un po’ più fresca. E lui mi ha guardato un po’ deluso, ma non perché l’acqua non mi era gradita ma perché tra tante cose mi fermassi sull’acqua. Non si aspettava che me ne accorgessi e mi sembrava infastidito. Cosi mi ha portato un bicchier d’acqua acqua ghiacciata e porgendola mi ha chiesto se andasse bene in modo a dir poco sfrontato. Conosco questo atteggiamento, va estirpato presto nel suo stesso interesse o vivrà malissimo quando l’addestramento successivo. Purtroppo era tutto vero. Divenni tutto rosso perché riconoscevo la verità delle sue parole e il cazzo era in piena erezione. E lei ha detto: Ok. Fai tu. Lui: bene, guarda che succede e fermami quando pensi che vada oltre il vostro addestramento. Poi rivolto a me. Andiamo ...
    ... signorino, hai dato uno spettacolo ridicolo, comunque basta commedia, alzati e vai a prendere un bicchiere d’acqua fresca. Io corsi e portai un bicchiere di acqua fresca, miscelando po di acqua dal frigo e un po di acqua ambiente. Lui: bene, dunque lo sai cosa significa acquafresca. E perché prima mi hai portato l’acqua ghiacciata? Io: le chiedo scusa, volevo servire il coktail alla mia padrona. Lui: Se io sono ospite della tua padrona, servire me è come servire lei. Mani dietro la schiena. Come voglio l’acqua io? Io: Fresca, signore. Lui: Ogni lettera di “fresca” un ceffone. E cominciò a schiaffeggiarmi. Lei: E questi te li do io: altri sei ceffoni. Lui: adesso vai a prednere un bhicchiere di acqua gelata. Al mio ritorno. Un nuovo ordine: sdraiati supino sul tavolo. Gambe in alto e mani alle caviglie. Ero terribilmente esposto alla vista e con mio fastidio il mio cazzo era prepotenetemente eretto. Lui: Senti l’acqua ambiente e mi versa un bicchiere di acqua sulla faccia e adesso senti l’acqua gelata. E mi versa un bicchiere sui genitali. Piu doloroso di una frustata. Il mio cazzo di ritrae immediatamente e lui m’infila un dito in culo. Il dolore e l’umiliazione sono stati stati tremendi, le sembrerà strano che dico cosi, dopo tutto quello che mi ha abituato a subire, ma se bene quanto tenessi alla mia inviolabilità maschile. Ricorderà che, quando parlammo la prima volta, le dissi chiaramente che non sono gay e non voglio diventarlo e lei mi tranquillizzo dicendo che lei i gay ...