1. Tra Vecchio e Nuovo - Zia e Nipote - Capitolo VII


    Data: 04/04/2020, Categorie: Incesti Autore: Raccontatore

    Lo squillo del telefono di casa deconcentrava Matteo, entrava nella sua intimità e lo disturbava, come se tramite quel rumore, chiunque stesse chiamando potesse spiarlo in quel suo momento con sua zia Rita. Era passato un mese da quando aveva varcato le colonne d’Ercole penetrando Rita, entrando così in acque proibite e a lui un tempo recluse. In quel mese, non aveva più smesso di navigare in quell’oceano, malgrado i sensi di colpa per aver disobbedito al volere degli dei, anzi, di un unico Dio a cui lui nemmeno credeva poi così tanto. Mentre gli squilli petulanti del telefono lo tartassavano, lui pompava energicamente nelle natiche di sua zia. Lei, a carponi sul divano, assecondava il movimento del ragazzo gemendo ad ogni colpo inferto e godendo di buon grado quel trattamento. “Non ti fermare, lascialo squillare.” Sbuffò Rita mentre cercava di trattenere i gemiti. L’unica risposta di Matteo fu l’intensificare del ritmo e parallelamente, l’accentuazione della morsa delle sue mani sulle carnose e bianche colline di carne tra le quali aveva inserito il proprio membro. Ma il telefono continuava a disturbare la sua intimità, permettendogli quindi di evitare qualsiasi precoce orgasmo, ma anche di godersi a pieno l’amplesso. Dopo qualche secondo, finalmente, il telefono smise di insistere, lasciando nuovamente soli nella propria perversione i due amanti e contemporaneamente, Rita esplodeva in un travolgente orgasmo che non solo le fece tremare e vibrare le gambe e l’addome, ma la ...
    ... costrinse anche a contorcere il volto nel cuscino del divano per placarsi dall’elettrizzante sensazione che l’aveva colta. Per lei era incredibile scoprire in Matteo un così valido amante. Mai in vita sua aveva provato certe sensazioni. Un semplice orgasmo si trasformava in esperienza trascendente, capace di unirla ad altre dimensione dell’esistenza e della realtà, di collegarla al creato o quantomeno al creatore, di spedirla nello spazio profondo, sulla luna, dove nessun uomo aveva mai messo piede. Rita non era una donna egoista e sapeva ripagare suo nipote per il trattamento ricevuto. Si sfilò lei da quella posizione per fiondarsi sul fallo del ragazzo, iniziando una delle sue premurose e appassionate fellatio. Rita apparteneva alla sublime scuola del masturba e succhia e non ne era una semplice studentessa, bensì una maestra dell’argomento. Pochi minuti dopo però, il telefono tornò a squillare, rompendo il silenzio e la pazienza dei due amanti. Convinta di poter liquidare la conversazione con chiunque in pochi secondi, Rita alzò la cornetta che si trovava ad un metro da loro, senza staccare l’altra mano dal fallo del ragazzo. “Sì? Pronto?... Aah, ciao Anna… sì, tuo figlio è qui... Ma no, non stavamo facendo nulla di che. Dimmi pure.” A Matteo scappò un sorrisetto ironico data la circostanza nella quale sua madre li stava chiamando, ma la sua espressione mutò velocemente quando Rita si staccò da lui e contrasse il volto in una smorfia di sorpresa. La conversazione non durò ...
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