Bocca di miele
Data: 11/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Arzacchio
... sentire che la desideravo. La mia bocca sul suo collo caldo e profumato dei suoi capelli insisteva a mordere la nuca ed i lobi delle orecchie; baciava disperata la cervicale spostando i capelli con le guance mentre la stringevo forte. Lei spostò le mani che la sorreggevano e rimanendo solo inginocchiata sui cuscini le portò dietro di sé aggrappandosi all’elastico dei miei boxer e tirandoli giù, spogliandomi completamente, poi una sua mano impugnò ciò che aveva liberato, stringendolo. Per vendetta, scherzosa e tremenda, così catturato, le sciolsi il gancetto del reggiseno e mi attaccai ai lati delle sue mutandine, non prima di averle accarezzato la schiena e trascinato verso il basso la sua unica copertura.. Ora era lei a strofinarsi ancheggiando e cercando di sentire il più possibile me stesso. Sospirava, ed anch’io; respiravamo forte ed io sentivo il suo odore sempre più forte: pelle calda e sudata, scivolosa sotto le mie mani, che scendendo prendevano e stringevano la sua peluria curata, facendo scivolare tra le dita come fili di seta da avvolgere e legare.
“Siediti qui al centro” mi disse con poca voce. Lo feci e subito mi salì sopra come se fossi una motocicletta, poggiandosi sulle mie spalle ed offrendo i seni alla mia bocca. Cominciai a succhiare e con le mani le strinsi la vita i fianchi e più giù le natiche fredde. Lei oscillò ancora per molte volte ed ondeggiò come scossa dal vento, e sentivo che pian piano sembrava entrare, e scomparire, ma era sempre lì ...
... fuori ed ancora ed ancora, mentre si muoveva sempre più piano, lenta inesorabile. Mi guardava negli occhi che non riuscivo a tenere spalancati. Era più forte di me il richiudersi e l’umettarmi le labbra. Avrei voluto sprofondare il mio viso dentro di lei, ma volevo capire cosa volesse fare di me. Si fermò. Lo prese ancora una volta con una mano e lo indirizzò verso la sua apertura che mi sembrava caldissima, e iniziò a giocarci girandoci intorno. Senza attrito, bagnata come una torta di mele, si fermava sollevandosi e poi scendendo piano faceva entrare la punta e poi sfilava, e poi ancora ed ancora fino a che cadde di peso avvolgendomi completamente senza alcun impaccio, veloce. E solo allora sentii quel grande calore che adoravo. Sentirmi preso, circondato aumentava il piacere della semplice posizione. E rimase ferma, ma sentivo che muoveva i suoi muscoli interni e mi sentivo stringere e rilasciare, stringere e premere, ed il calore aumentare. Poi si sfilò, alzandosi mentre io con il cuore a mille le toccavo il viso e sfioravo le labbra asciutte. “no!” le dissi “perché ti levi?” e lei rispose con poche parole: “Vuoi che lo faccia con la bocca? Ti prego! Lasciamelo fare…”. Non attese la risposta che già immaginava positiva. Prese un cuscino, lo pose in terra tra le mie gambe larghe e si inginocchiò comoda...
Mi teneva in pugno, letteralmente, inginocchiata davanti a me, guardandomi negli occhi. Io un po’ mi vergognavo della mia nudità così indifesa e sottomessa, mai lei mi ...