Bocca di miele
Data: 11/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Arzacchio
... cercano di farsi strada nel basso ventre, e le prendo la testa e le dico di aspettare, che non voglio adesso anche se lo vorrei per sempre. Che è meglio di no, che forse sarebbe meglio che si fermasse un attimo per giocare con altri mille giochi e mille momenti d’amore.
Ma lei come impossessata da un furore pazzo, scatenata aumenta il ritmo, e tira fuori la lingua e prendendomi le natiche con entrambe le mani lascia che io sprofondi nella sua bocca completamente, e stretto come in una trappola, forte, da mani che sembrano di un uomo per quanto stringano con veemenza, chiudo gli occhi per ascoltare i suoni ed ogni movimento di cui sono oggetto, di ogni giro di lingua ed ogni pressione sui muscoli o sulla vittima della morsa che potrebbe sembrare letale, come se fossi digerito e stritolato nello stomaco e tra le spire di un boa costrictor. E così abbandonato ai miei sentimenti ed ai miei sconvolgimenti interni, sento prorompere il seme con una violenza tale da rimaner sorpreso. Una scarica nervosa e muscolare che mi costringe a gemere, stretto fino al blocco della circolazione, paralizzato come se fossi sotto tortura, legato da me stesso ai suoi capelli ed al suo corpo, seduto ma sporto in avanti in una posizione che mi sta disturbando la spina dorsale ed il collo indolenzito. Ma sto bene mentre aggetto in lei con tutta la mia forza rimasta, anche se le mie ginocchia sembrano scattare e spingere le gambe in avanti, e lasciano che io mi appoggi a lei, ma anche con impulsi ...
... continui da pazzo da legare, sempre bloccato, mi lascio svuotare dalle forze e dai liquidi e crollo fisicamente. La sua bocca mi trattiene.
E vedo scendere dagli angoli delle labbra rivoli biancastri che lei pronta ricaccia indietro tirando su la testa con uno scatto ed un sorriso beffardo. Chiude gli occhi come per gustare un liquore e la vedo inghiottirlo con un gusto inaspettato, come un’alcolizzata, una vampira, poi mi guarda negli occhi e mi sorride chiedendomi se mi è piaciuto. “Ti adoro” le dico con un filo di voce e lei si alza, e mi abbraccia e mi bacia, e mentre apre le labbra sento la sua lingua ed il mio sapore. Non mi piace affatto, ma la cosa mi eccita, mi da’ alla testa, tanto da lasciarmi vacillare tra le sue braccia. Il suo odore è forte, sa di donna che ama, di una foresta e di pioggia. Annuso l’aria di una grotta buia e di una tana abbandonata ma ancora calda. Mi sembra di subire ondate di fiumi sotterranei e le sferzate di alghe bianche dai lunghi steli.
E la stringo aspettando di poterla possedere ancora .
“Ora tocca a me godere” esclama Roberta socchiudendo gli occhi e guardandomi con un sorriso. Simile ad un’implorazione ma più vicina ad un comando, la sua voce un po’ roca, calma, entrava in me facendomi sobbalzare internamente. Il mio corpo voleva recuperare le forze che mi avevano abbandonato nel post-orgasmo che ho sempre vissuto come una dolce morte. Avrei voluto scivolare nel sonno abbracciato a lei, anche se sapevo che mi sarei dimostrato ...