Una sera con il master ed il bull
Data: 20/11/2017,
Categorie:
Trans
Autore: claudia_cross, Fonte: Annunci69
... sue cagne, un oggetto tra i tanti di Sua proprietà.
Lui dispone di me come, quando e quanto vuole. Io vivo per soddisfare i Suoi bisogni, i Suoi capricci, le Sue perversioni. Quando Lui vuole scoparmi, per me è un premio. Quando vuole punirmi, per me è un premio.
Così Lo seguo quando Lui mi indica la strada verso il punto esatto in cui abuserà di me.
Usciamo dal parcheggio e ci indirizziamo in un parco molto grande. Naturalmente è deserto vista l'ora, qualche lampione è ancora acceso, altri sono spenti. Percorriamo un vialetto lungo un centinaio di metri e finalmente giungiamo ad una piazzetta con delle panchine intorno: lì il Padrone mi ordina di sedermi, ed appena lo faccio Lui si siede accanto a me. Mi mette un braccio attorno alle spalle e mi guarda, facendomi dei complimenti. Io sono felice di piacergli e Lo ringrazio, quindi lo guardo negli occhi in attesa delle Sue istruzioni. La sua mano scivola sulle mie cosce e va ad insinuarsi sotto la minigonna: immediatamente apro le cosce per dimostrare la mia più completa disponibilità e sottomissione. Contemporaneamente io poggio la mia mano sulla Sua patta, lieta di sentire il gonfiore nelle Sue mutande. So già cosa mi aspetta e immagino di essere già china su quel grosso cazzo.
Lui maneggia con le mie mutandine e avvicina il Suo viso al mio: apro la bocca e Lui mi ci infila la lingua che immediatamente succhio con avidità e gratitudine. Non mi rendo nemmeno conto di inarcare la schiena per il piacere, quando Lui ...
... mi sputa in bocca ed io vado in estasi.
Continuo a massaggiare la patta del Padrone, ma dalla mia posizione non riesco a tirargli fuori l'uccello. Evidentemente Lui ha voglia di sbattermelo in gola, perché Lo vedo armeggiare con la zip e la cintura e finalmente vedo spuntare fuori l'oggetto dei miei desideri, il feticcio dei miei sogni, il membro del Padrone, ciò che giustifica la mia esistenza, perché io sono il suo giocattolo.
Dopo aver cacciato fuori il cazzo, il Padrone mi ordina di mettermi in piedi perché vuole guardare il mio culetto.
Naturalmente non mi faccio ripetere la cosa due volte: era tutto il giorno che desideravo di essere guardata da Lui!!!
Così mi rimetto in piedi, risistemo la gonna e ravvivo i capelli per sentirmi perfettamente in ordine, e inizio a muovermi davanti a Lui che mi osserva attentamente. “Girati” mi ordina, ed io eseguo. “Alza la gonna” continua, ed io ancheggio provocatoriamente mentre faccio scivolare in alto la mia gonna. Mostro il culetto al Padrone, che commenta facendomi dei complimenti mentre si masturba.
Io continuo a muovermi portando le mani sui capelli e mostrando le gambe, il sedere, la schiena, tutto ciò che a Lui piace. Nel parco non c'è nessuno, ma lo farei anche se ci fossero guardoni in giro.
Mentre continuo a danzare per il Suo sollazzo, Lui mi ordina perentorio: “vieni a succhiarmi il cazzo, troia!”
Io non chiedo di meglio e comunque non oserei mai disubbidirgli, così mi giro verso di Lui, mi avvicino e ...