1. L'amante e la punizione


    Data: 14/04/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Candido1967

    ... Angela mi sorrise “Piacere mio, sei una donna davvero bella”. Ricambiai il sorriso ed il complimento in una situazione che trovavo surreale “Grazie, trovo che anche tu sia una donna affascinate” ed in effetti lo era: alta, snella ma non eccessivamente magra; capelli lunghi biondi e lisci; l’ovale del viso contraddistinto da begli occhi verde brillante, un nasino all’insù e labbra sottili. Un piccolo neo sulla parte sinistra del labbro superiore spiccava sulla pelle chiara e sembrava disegnato apposta per renderla ancora più attraente. L’esatto opposto di me: più bassa di almeno dieci centimetri rispetto a lei, con forme più morbide; castana con un taglio corto di capelli ed occhi marroni. Insomma, fisicamente non avevamo nulla che ci accomunasse. Marco ordinò alla sua amante: “Spogliala!” Non riuscivo a capire quel che stava accadendo ma Angela mi si avvicinò e mi sussurrò “Non temere Carla, non devi aver paura”. Mi lasciai spogliare da lei mentre mio marito guardava; rimasi solo in reggiseno e mutandine. Angela si voltò verso mio marito che le intimò “Toglile anche quelli”. Restai nuda davanti loro senza muovermi e senza dire parola. Indicando una sedia nel soggiorno Marco con tono perentorio ordinò all’amante “siediti e fai sdraiare mia moglie di traverso sulle tue gambe”. Presto mi trovai nuda distesa sopra Angela nella posizione in cui venivano puniti i bambini indisciplinati o che si vede in certe foto vintage di spanking. Ed infatti le mie natiche attendevano quella ...
    ... punizione. Marco ordinò ad Angela di sculacciarmi perché ero stata indisciplinata e gli avevo nascosto la mia relazione con Andrea (“Ed allora la tua con Angela?” pensai fra me. Ma intuii che il tutto faceva parte di un gioco erotico che Marco aveva architettato). Sentì i colpi dell’amante di mio marito sulla pelle delicata del mio sedere e gridai pregando Angela di smettere. Marco la fermò e le ordinò di farmi alzare. Mi si avvicinò sussurrandomi “Non è ancora finita, moglie adultera”. Fece sistemare l’amante in piedi davanti a me. Poi mi piegò a novanta gradi: mi ritrovai con la testa bloccata fra le cosce di Angela (che indossava un paio di jeans attillati) ed i polsi tenuti stretti da lei. Non riuscivo a muovermi non sapendo quello che stava succedendo alle mie spalle. Il mio culo venne colpito una, due, tre volte con un frustino in pelle. Urlai per il dolore, iniziai a implorare pietà ed il mio viso si rigò di lacrime. Allora sentii Angela liberare la presa sia con le cosce che con le mani. Potei rialzarmi. Le mie natiche erano in fiamme. Li guardai, senza dire parola, con occhi spaventati e supplichevoli per farli smettere. Ma la mia punizione non era ancora finita. Marco mi fece mettere in ginocchio sulla seduta di una sedia. Con i gomiti mi fece appoggiare sullo schienale. Gli davo le spalle mentre Angela si posizionò nuovamente di fronte a me stringendomi ancora una volta i polsi; appoggiai la mia testa fra il suo petto (aveva un maglioncino di cotone scollato e sentivo ...
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