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L'amante e la punizione
Data: 14/04/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Candido1967
... dozzina di colpi sulle natiche e sulla schiena con quel frustino che vedi appoggiato là. Ma credo che ancora non sia sufficiente per espiare la sua infedeltà. Questa sera ci farà da cameriera e ci servirà a tavola”. Pensai per un attimo che Andrea avrebbe colpito Marco con un pugno dritto al viso (e quanto ci avrei goduto!); invece, da persona intelligente qual è, riuscì ad inquadrare subito la situazione e capì di essere dentro ad una recita, ad una messa in scena di Marco dove io ero la vittima colpevole del reato di tradimento coniugale, mio marito il giustiziere di quella grave colpa e gli amanti gli spettatori di quella vendetta crudele e perversa. Marco si rivolse ad Angela chiedendole di tirare fuori dalla propria borsa un vestito da cameriera comprato in un sexy shop. Poi le ordinò di spogliarmi e di rivestirmi con quell’abito. Andrea guardò con aria divertita. In poco mi ritrovai con indosso un vestitino nero da domestica con gonna cortissima, scollatura generosa e bordi in pizzo bianco, grembiule bianco, un cerchietto ai capelli ed un girocollo in tinta e dei guanti neri con merletto. Ai piedi Angela mia fece calzare dei sandali neri con un largo tacco alto che slanciava il mio culo. Non indossavo né calze né biancheria intima per cui ad ogni mio movimento la cortissima gonna del vestito si alzava lasciando intravedere il nero pelo del mio pube e le rotondità delle mie natiche ancora segnate dai colpi ricevuti poco prima. Ebbe inizio il secondo atto della ...
... messa in scena di Marco. Che finale aveva previsto il regista? Servii ai tre commensali antipasto e primi. Poi in cucina mangiai da sola un piatto di quel che era rimasto. Portai in tavola i secondi ed i contorni mentre i tre discutevano, versavano vino e facevano battute da osteria sulla cameriera. Per la verità Andrea ed Angela si limitavano a stare al gioco ridendo alle sconcezze che mio marito diceva sul mio conto. Infine misi in tavola la frutta, il dolce ed il caffè. Mi sentivo umiliata e non avevo fame. Ma al tempo stesso ero eccitata per quel gioco che mi vedeva vittima sacrificale. Bevvi in cucina un bicchiere del vino rimasto e tornai in sala a sparecchiare, da brava cameriera. Appena ebbi terminato Marco guardò Andrea e gli disse “Ora scopati mia moglie. Vi voglio vedere chiavare insieme”. Ci spostammo tutti quattro in camera da letto. Angela mi tolse i sandali ed il cerchietto dai capelli, mi sfilò il vestito ed i guanti e rimasi nuda con indosso il solo girocollo da cameriera. Nel frattempo Andrea si stava spogliando. Restò in mutande e quando se le tolse mostrò un cazzo già in erezione di dimensioni notevoli, decisamente più grosso e lungo di quello di Marco che, immediatamente, gli posò lo sguardo sopra come per valutare di quanto quella verga surclassasse la sua. Anche Angela sembrava sorpresa dalle dimensioni del cazzo di Andrea. Marco mi ordinò “Succhiaglielo”. Mi inginocchiai davanti al mio amante ed iniziai a farmi scivolare in bocca quel flauto di carne ...