Stupro di una moglie
Data: 15/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Falloxme
... facendole alzare il culo, in modo che fosse più alto del busto.
Poi posò le mani sui fianchi di mia moglie e prese a chiavarla alla pecorina, costringendola ad accompagnarlo in un movimento avanti-indietro lento e profondo, che si spingeva a fondo nelle sue intimità.
Lei si dimenava ma le sue resistenze erano sempre più flebili, sempre meno convinte. Si stava arrendendo senza quasi combattere.
Io ero stravolto. Prima avrei dovuto intervenire e non lo avevo fatto. Adesso ero sconvolto dallo spettacolo di mia moglie violentata da uno sconosciuto davanti ai miei occhi, ignara di essere a pochi metri da suo marito.
Mi sembrava tutto così incredibile, assurdo, eccitante, perverso.
Ma stavo per avere le risposte alle domande che da tempo mi andavo facendo. Così mi tirai fuori il pisello e inizia a masturbarmi davanti allo spettacolo di uno sconosciuto che si chiavava mia moglie senza chiederle il permesso.
Il fatto poi che se la chiavasse su un prato, in un luogo pubblico, se possibile accresceva la mia eccitazione.
Ero infatti intimorito ed eccitato dal fatto che qualcuno potesse arrivare in silenzio e li vedesse scopare, vedesse mia moglie con le cosce spalancate, la fica al vento, sbattuta come una troia da un perfetto sconosciuto, facendomi fare la figura del maritino cornificato. E contento oltre tutto.
Lui continuava a chiavare brutalmente mia moglie, sempre meno resistente, quasi assente, passiva.
Uno stupro in piena regola. E la vittima era la ...
... mia cara mogliettina.
Ma dopo un poco lei iniziò a muoversi, rossa in viso, mentre sentiva il cazzo del suo stupratore che la violentava, scorrendo nel profondo della sua vagina, ben lubrificata e ormai fradicia di umori.
Ad un certo punto vidi mia moglie alzarsi sulle mani, sulle ginocchia mettendosi a quattro zampe e smettere di dimenarsi.
Rossa in viso, iniziò ad ansimare, a gemere: vidi mia moglie mordersi le labbra dal piacere che lo sconosciuto le perpetrava con la sua verga enorme infilata in mezzo alle sue gambe, ormai ben larghe e piantate sul prato.
Non potevo credere ai miei occhi: a mia moglie evidentemente piaceva, si sollazzava con l’uccello fra le cosce e godeva ad essere violentata da quell'uomo, da un bruto stupratore.
Ormai rassegnata alla monta, mia moglie si lasciò andare completamente nelle mani del suo stupratore: vidi il suo viso contrarsi dalle espressioni di piacere estremo che l’uomo le stava infliggendo, e si abbandonò al ritmo di quel grosso cazzo che entrava e usciva dentro di lei, regalandole sensazioni mai provate prima.
Io guardavo ammirato lo spettacolo di quel cazzo che entrava e usciva con regolarità dalla fica di mia moglie, si insinuava tra le sue gambe, spariva nella selva oscura del triangolo sessuale, e dava piacere a mia moglie che ansimava come una troia in calore.
Adesso la monta bestiale della mia mogliettina non era più una punizione, ma una dolce ricompensa per aver avuto l’ardire di sgattaiolare dalla radura, ...