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Pensieri su mia madre
Data: 15/04/2020, Categorie: Incesti Autore: Toshiyo
... entrare mio padre. Io ero sveglio e guardavo, non stavo facendo nulla per nascondere la cosa, ero eccitato. Mia madre per un momento se ne accorse perché si giro verso di me ma non disse nulla né si fermò o disse qualcosa a mio padre. Mio padre cominciò a spingere, sempre più con veemenza. Vedevo mia madre stringerlo tra le sue gambe, vedevo di nuovo i suoi piedi contorcersi dal godimento mentre con le unghia gli disegnava solchi sulla schiena. Durò poco, una sveltina capii anni dopo, ma venni simultaneamente a mio padre, nel mio lettino di fianco. Inutile dire che cominciai a masturbarmi ogni giorno pensando a mia madre. A come sarebbe stato entrare dalla sua vagina intrisa di umori. Mordere quelle cosce carnose e nel mentre stringere quelle tette enormi. Più passava il tempo, più io e miei amici scoprivamo le nozioni sul sesso, grazie alle VHS dei nostri rispettivi padri. E più avevo materiale, più costruivo le mie fantasie. Ricordo con nitidezza, come fosse ieri, quando andammo in vacanza. In hotel. Era notte fonda e mia madre aveva l’abitudine di tenere almeno una lucetta accesa e per fortuna quella della stanza d’hotel era particolarmente luminosa. Ad un certo punto, dal letto a castello, una bella posizione di vedetta, rimasi basito davanti a quella scena. Mia madre si tolse lenzuolo e coperta, si denudò e si mise al centro del letto con le gambe totalmente spalancate. Vedevo chiaramente l’entrata, volevo entrarci. Mio padre entrò con violenza, le dava colpi talmente ...
... forti che non erano più gemiti quelli di mia mamma, ma urla di godimento. Urlava, si dimenava. Vedevo quelle tette fare su e giù in continuazione, con quei capezzoli turgidissimi che lei ogni tanto si strizzava. Il suo volto non era più come quello che conoscevo, docile, affabile, dolce. Era un volto pieno di lussuria, il volto di una donna che se avesse avuto altri 3 uomini a disposizione li avrebbe fatti entrare da ogni buco possibile. Avevo capito che mia madre era una porca ma anche molto fedele a mio padre, diceva e dice la mia mente da figlio. Ma volevo farmela con tutta l’anima. Cominciai a masturbarmi avvolgendo le sue mutandine usate intorno al mio pene. Quel bel pizzo nero così forte del suo odore era una droga. Scoprii i suoi perizomi di pizzo nero con tagli trasparenti. Li inondai tutti di sperma. A volte usavo anche le mutandine nuove, e le lasciavo lì nel cassetto con qualche goccia del mio sperma perché volevo che in qualche modo potesse avere qualcosa di me dentro di lei. Passarono diversi anni e non beccai più i miei a fare del sesso. Ormai avevo cambiato stanza e al massimo sentivo qualche gemito notturno ogni tanto. Ma, c’è sempre un ma, ho scordato di dirvi che mio padre era ed è ancora oggi un marittimo. Prima con turni alternati di 15 giorni, successivamente di 28. Cosa significa tutto ciò? Che in sua assenza dormivo con mamma. Ovviamente non perdevo occasione di farmi trovare con il cazzo in tiro sperando in una sua reazione. Magari una sega, magari un ...