Nero per caso pt. 1: lo scontro.
Data: 18/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: VulcanicaMente
... mi fa sedere su una panchina vicina e mi dice: «sicura di sentirsi bene? Aspetti qui, le vado a prendere un succo».
Effettivamente sono un po’ stordita, penso mentre l’uomo si dirige verso il bar, voltandosi di tanto in tanto per essere sicuro della mia salute. Mi sono quasi ripresa del tutto quando, vedendolo entrare nel bar, mi rendo conto perfettamente di ciò che è accaduto. Svoltando l’angolo di fretta, sono impattata in un uomo dalla pelle scura come la notte con le sembianze di un grizzly per quanto è grosso. Ad occhio e croce è alto 2 metri con una muscolatura pressata negli abiti classici e capelli raccolti in treccine molto curate.
Che figuraccia, ho fatto proprio un bel botto! Per fortuna che gli uffici si sono riempiti e c’è poca gente per strada, penso mentre il gigante esce dal bar. Lo guardo fissarmi mentre si avvicina a testa alta con una sicurezza estrema e, per la prima volta da anni, non riesco a reggere quello sguardo penetrante, è come se mi sentissi violata per quanto è intenso. Credo di arrossire mentre guardo nel vuoto, poi alzo di nuovo lo sguardo. È vicino, continua a fissarmi con uno sguardo che è una carezza per i sensi, è bellissimo, mi gira di nuovo la testa e sento nel mio corpo uno strano calore.
«Ecco, dovrebbe farla stare meglio, ma è stata una brutta botta e non mi sembra lucida, la accompagno all'ospedale?» mi dice porgendomi il succo. La bottiglia fredda mi da una scossa. «Ti ringrazio, sei gentilissimo ma sto bene, mi chiamo ...
... Giorgia e non ero mai stata investita da un palazzo che cammina» rispondo con un sorriso ammiccante. Stringendomi completamente la mano con una stretta calda e avvolgente mi dice: «Eheh piacere signora Giorgia sono Lucas e sono felice che non si sia fatta male». Quel contatto minimo mi scuote più del succo, mi invade un desiderio incontrollabile di voler odorare e baciare quella mano possente per assaporare l’aroma da maschio che il suo corpo emana.
Rilascio a fatica la mano, contenendo quell'istinto, ma non il calore che inizia a divampare dentro me. Non mi sono mai relazionata con un uomo di colore, semplicemente perché non c’è mai stata occasione, e quel contrasto di colore tra le mani è ipnotico, penso mentre mi rendo conto di star fissando la sua patta e devo impiegare le mie forze residue per impedire ogni tipo di pensiero, ma non ci riesco, la mia mente inizia a costruirlo, largo, scuro, imponente come lui...
«Mi dispiace davvero, se posso fare altro chieda pure» le sue parole mi portano di nuovo coi piedi per terra, non mi sento proprio al top, la testa mi fa effettivamente un po’ male e la sua presenza mi sta disorientando. «Innanzitutto puoi evitare di chiamarmi signora e puoi darmi del tu. Poi è meglio se torno a casa e non vado a lavoro, oggi me la prendo di riposo» dico timidamente.
«Perfetto, dai ti accompagno così mi sento definitivamente a posto con la coscienza» replica lui ingenuamente.
Perverse visioni affollano la mia mente e stranamente non riesco ...