Gaia fa spese
Data: 19/04/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: scopertaeros69
... in mezzo. Gaia adorava come quella bocca fosse capace di tormenti sempre nuovi, nel contempo però voleva che anche lui godesse, o forse più propriamente mirava a distrarlo un po' dalla foga con cui aveva preso a leccarla. Con una serie di contorsioni prima, e minacce dopo (di non lasciargliela leccare, che non crediamo lui avesse preso troppo sul serio), acconsentì a porsi sopra di lei per infilzarle le labbra con il cazzo. Le mani e le braccia tenevano stretto ed aperto quello da cui nessuno dei due sarebbe scappato o si sarebbe sognato di sottrarsi. Neppure le dita rimasero inoperose saggiando ogni centimetro di pelle che potesse cagionare una qualche tipo di reazione nell'altro, era semplicemente iniziato il loro gioco, quel cercarsi, ricercarsi, provocarsi, aspettarsi, per prendersi e rincorrersi per ricomiciare ancora. Quello che forse stupiva, era la loro capacità di continuità nell'alternarsi, nella naturalezza con cui uno prendeva il sopravento sull'altro e ne cedeva il controllo senza nessun segnale convenuto, come se riuscissero a leggere il fluire delle loro voglie, dei loro bisogni...bisogni che potevano e dovevano essere soddisfatti unicamente dall'altro/a. Gaia lo guarardava spesso negli occhi, fare lamore con gli occhi aperti, anzi ben aperti, qualcosa che aveva creduto di aver dimenticato o forse mai saputo prima, con la luce accesa, esposti entrambi pur nelle incipienti impietosità del tempo sui loro corpi, il tutto senza sentirsi inadeguata, ma al ...
... contrario desiderata. Amava guardarlo mentre con tutto il suo cazzo in bocca ne cercava gli occhi, per provocarlo e vedere le sue reazioni al passaggio della lingua sul fenulo, piuttosto che il suo incavare le guance risucchiando la cappella tra le labbra; si sentiva felice quando lui esasperato la strappava dal suo cazzo, afferrandola per i capelli, e la trascinava su per baciarla, niente altro che puro desiderio. Ne subiva gioiosamente l'impeto del suo desiderio animale, mentre la scopava tenedole le gambe ben aperte, le caviglie saldamente impugnate, mentre la sua concentrazione si rompeva di continuo, benedicendo sé stessa per aver scoperto di essere multiorgasmica. Lo aveva esasperato e distrutto per quasi un paio d'ore quando alla fine, si accoccolò con la testa al suo petto incastrandosi con le gambe sul suo fianco, davvero non ricordava qualla sensazione del sentirsi piacevolmente spossata mentre l'umido del suo sesso tergeva la coscia di lui. Una piccola perfezione. Rimasero così per un po', poi come un fulmine a ciel sereno, con quel sorriso malandrino che la caratterzzava quando aveva un proposito indecente, proruppe: “Dai ora girati ho voglia di incularti”. Lui la guardò sorridendo, poi ancora una volta le afferò la testa per i capelli per portarla a sé in un lungo bacio fatto di lingue e piccoli morsi. Gaia indossò il fallo con la mutandina emettendo un sospiro rumoroso quando il fallo interno le riempì la fica, cosa che bastò di suo a farla bagnare nuovamente. Qui però ...