1. La maturità 4, raccontata da lei


    Data: 25/04/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: beast

    Alla fine era arrivato il temuto esame di maturità. Io, claudia e Reby ci trovavamo quasi ogni pomeriggio a casa di Valentina Beastelli per studiare insieme. Ci piaceva molto trovarci a casa sua, era una casa bellissima, i suoi genitori erano entrambi architetti e la casa era sistemata benissimo, grande e accogliente. Ci piazzavamo in soggiorno, sbattute sui grandi divani o sdraiate sui soffici tappeti per terra, spargendo la nostra roba dappertutto. La mamma era molto gentile ma un po’ rompipalle, sempre intorno a chiederci come andava e a rimpinzarci di roba da mangiare, povera Vale, doveva essere imbarazzante. Il padre invece... quello era l’altro motivo per cui mi piaceva un casino andare da loro. Era un figo assurdo, o almeno a me sembrava tale, me lo mangiavo con gli occhi dal primo anno di liceo, no, forse dal secondo, in effetti in prima io e Vale non eravamo ancora così amiche come ora, e poi allora ero solo una ragazzina, non capivo un cazzo di uomini, correvo dietro agli “One direction” come una scema. Il signor Beastelli era abbastanza alto, capelli tagliati cortissimi, neri con qualche filo grigio, ben messo, faceva un sacco di sport: karate, pilates, power yoga, a sentire Vale tradiva la moglie, e non mi stupirebbe per niente se fosse vero. Aveva degli avambracci pelosi che mi facevano sciogliere di voglia ogni volta che ci pensavo, e le mani... aveva delle mani fantastiche, nodose, forti, grandi, pensare di averle addosso, di sentirle stringermi o frugarmi ...
    ... nelle mutande mi faceva eccitare da morire, mi ero masturbata un sacco di volte pensando che le sue mani mi scandagliassero la figa o che un suo dito mi entrasse dietro, mmmm, non avete idea di quanto mi piacessero le sue mani. Lui lo sapeva di essere figo, e sapeva anche di piacermi, mi aveva beccato un sacco di volte mentre lo guardavo, mentre me lo mangiavo con gli occhi e mi pareva proprio che a lui la cosa non dispiacesse. Era molto attento a non farsi beccare da sua figlia, ma diverse volte lo avevo colto mentre mi lanciava lunghe occhiate affamate al mio corpo o al mio fondoschiena, soprattutto ora che era estate e che il mio sederino rimaneva più in vista del solito. In questi giorni poi... eravamo sempre da loro ed ero sicura che ricambiasse il mio interesse per lui, quando eravamo certi che nessuno ci vedesse con gli occhi ci lanciavamo dei messaggi carichi di desiderio reciproco. Tre giorni fa decisi di farmi avanti, lo raggiunsi in cucina con la scusa di volere dell’acqua e lo baciai, un bacio veloce, ma le nostre lingue si toccarono, fu veramente eccitantissimo, accarezzai i suoi avambracci pelosi, mi strusciai contro il suo ventre e potei sentire quanto era eccitato, attraverso la stoffa dei calzoni potevo sentire il suo cazzo duro che pregava per essere liberato. Purtroppo Vale entrò in cucina sul più bello e non potemmo andare oltre, ma tanto avevo avuto le mie conferme, ora non avevo più dubbi, mi voleva almeno quanto io volevo lui. Nei giorni successivi non ...
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