1. La maturità 4, raccontata da lei


    Data: 25/04/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: beast

    ... si chiuse la porta alle spalle e mi agguantò, tirandomi nuovamente a sé con le sue mani forti. I nostri corpi si allacciarono di nuovo, le nostre bocche si aprirono, le nostre lingue si intrecciarono. Non era come baciare un coetaneo, lui baciava in un altro modo, la sua lingua non esplorava timidamente, lui sapeva cosa fare e sapeva come farlo, il suo bacio era come una promessa di qualcosa di più grande, di definitivo di vero. Le sue mani nodose si infilarono sotto la mia canottierina sformandone il leggero tessuto elasticizzato, presero i miei seni e li strinsero delicatamente, le dita cercarono i miei capezzoli e li strizzarono facendomi gemere. Mi aggrappai ai suoi avambracci pelosi, sentivo i muscoli tendersi mentre mi accarezzava il seno, iInfilai anche io le mani sotto la sua t-shirt e risalii lungo il suo addome passando le dita tra i peli come un rastrello che passa nell’erba alta, arrivai ai pettorali, sodi tesi, presi suoi capezzoli già duri tra le dita. Là in basso ero bagnata fradicia, sentivo gli umori colarmi lungo l’interno coscia. Mi tolse la culotte con un gesto esperto, mi prese per il sedere e come se fossi leggerissima mi sollevò in braccio a lui. Allargai le gambe e lo cinsi alla vita posando i piedi nudi sul bordo del lavabo in modo che il suo cazzo potesse strusciare direttamente contro la mia figa fradicia. Sentii una delle sue mani armeggiare lì sotto in modo da indirizzare il suo pene nella giusta direzione e ebbi un momento di incertezza. Fu ...
    ... una questione di un attimo, ma lui se ne accorse, si bloccò e divenne di ghiaccio, dovetti confessare di essere vergine. Mi fece scendere, il cazzo gli si smosciò. Che palle, questa cosa della verginità, sembrava più importante per lui di quanto non lo fosse per me!. Dovetti essere molto convincente per impedire che se ne andasse e mi lasciasse da sola. Lo convinsi prima con le parole e poi con la bocca. Presi il suo cazzo mezzo moscio tra le labbra e cominciai a succhiarglielo come avevo fatto tante volte con Fabio, il ragazzo con cui ero stata un paio di mesi poco tempo fa. Il cazzo si ridestò immediatamente e tornò a erigersi di fronte al mio viso. Ora lo potevo guardare bene, era bellissimo, anche se mi sembrava un po’ troppo grosso per la mia prima volta. Il padre di Valentina si sedette sul wc e mi prese nuovamente a cavalcioni. Ora però i miei piedi toccavano il pavimento e potevo condurre il gioco. Prima che potesse cambiare idea afferrai il suo pene, lo indirizzai nella mia vagina e mi ci si sedetti sopra, facendolo entrare lentamente. Ero così bagnata ed eccitata che sentii solo un leggero strappo, fu più una sensazione di fastidio che un vero e proprio dolore, pensavo che perdere la verginità avrebbe fatto molto più male di così. Cominciai a muovermi avanti e indietro sopra di lui, ormai lo avevo dentro quasi completamente, lo sentivo strusciare sulle pareti della mia vagina, mai niente e nessuno era entrato così profondamente dentro di me, così intimamente. Era ...