1. 220 . Le giovani ragazze, gli incesti e le orge


    Data: 28/04/2020, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Lesbo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina

    ... infilate grossolanamente nella mia figa allagata, le loro parole scurrili, insultanti ed incitanti, e poi la sborra, che io amo particolarmente, quei getti densi e caldi che si depositavano lenti sul mio volto oppure schizzando con violenza, all�improvviso, cogliendomi di sorpresa e schiaffeggiando violenti la mia pelle. Mi faceva impazzire poi il maschile tenersi il cazzo in mano ed il prepotente gesto di sbattermelo sulla bocca e mungerselo per donarmi ogni preziosa goccia del loro seme vitale. Cazzi, uno uguale ed al tempo stesso diverso dall�altro, quelle cappelle gonfie, le arterie che come fiumiciattoli bluastri percorrevano zigzagando quei fusti duri come il marmo. Duri per me, duri ed eretti per merito mio, in mio onore, io da sola, contro tutti e per tutti. Una troia, un ricettacolo, un muro sul quale pisciare la loro sborra, un oggetto caldo e voglioso sul quale svuotarsi le palle gonfie, ecco questo ero io in quel momento, e lo sarei stata per tutta la vita, sempre sarei stata una bella puttana ammaliata da sua maestà il cazzo. Mi aprirono la bocca e mi venne infilato dentro un grande imbuto e poi sborra ed ancora sborra a scivolare nel mio esofago e come uno sciroppo dal gusto asprigno scendermi fin nello stomaco. Un cazzo mi sbatté sulla fronte e altro sperma sugli occhi e ancora schizzi sui capelli. In quel momento l�orgasmo mi sconvolse, fu un vero terremoto, come una bomba mi squassò il corpo, mi fece vibrare e tremare, mi agitai tutta, buttai lontano ...
    ... l�imbuto ed urlai il mio piacere all�infinito, poi tutto finì lasciandomi spossata, debole, gravemente affaticata con le braccia inerti ed abbandonate sui fianchi. Mi accorsi di non riuscire ad aprire gli occhi, mi parevano incollati, stentatamente me li pulii con il dorso della mano e, con le ginocchia dolenti ed anchilosate, faticosamente mi sollevai in piedi e poi, come un automa, camminai fra due ali di uomini nudi con i cazzi ormai molli ma ancora gocciolanti sperma, le loro mani, al mio passaggio, si allungarono sul mio corpo a rubare per qualche breve istante piacevoli sensazioni. Alfine raggiunsi un grande specchio fissato sulla parete di fronte, mi guardai, avevo il volto coperto da uno spesso strato di sperma e molte dense colature mi pendevano elasticamente sotto il mento, anche il seno era maculato di chiazze biancastre che erano anche distribuite addirittura sui piedi e un po� dappertutto su tutto il mio corpo. Valentina con il volto sfigurato dal piacere, forse sofferente se lo stava prendendo nel culo da un grosso e grasso uomo di colore in possesso di un cazzone incredibile. Penetrata profondamente da quel palo d'ebano, la sentii urlare e la vidi godere agitandosi e fremendo come una vera zoccola in calore. L� uomo estrasse il cazzo all�ultimo momento e, con un urlo roco e gutturale, le sborrò abbondantemente sulle chiappe, poi, finalmente appagato, tenendoselo in mano come se fosse una clava lo sbatté violentemente sulle natiche di Valentina. Lei, in estasi si voltò ...
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