B.
Data: 02/05/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Enotica34
La mia conturbante storia con B. Inizia una sera, ad una cena di lavoro con molti altri colleghi agenti e coordinatori dell'Agenzia. La filiale americana in cui lavoravo prima di prendere la decisione non troppo difficile che mi ha costretta a chiedere il trasferimento presso un'altra agenzia, è molto grande. Vanta di un numero considerevole di procacciatori, agenti e segretari. B, lo scorso anno era capo area, veloce nelle vendite, convincente nel procacciare appartamenti da gestire per poi vendere e molto abile nel convincere clienti sia uomini, sia donne. Non ho assolutamente neppure il sospetto che la sua abilità possa essere imputata a doti come caparbietà o abilità lavorative. Piuttosto , è il suo proverbiale aspetto esteriore a donarle fortuna nel lavoro. Fortuna in ogni cosa. È il suo modo di essere. È lei. È B. In mezzo a quel mare di persone con le quali avevo rapporti anche amicali, lei era l'unica con cui non ero ancora riuscita a stringere un rapporto un Po 'meno professionale. Non è che mi intimorisse, al contrario, da subito, dal primo istante in cui l'ho vista, ho sentito una carica , un'elettricità erotica che mi scuoteva tutti i miei organi, mi confondeva i pensieri, mi offuscata la mente. E, forse, da questo punto di vista,ne avevo timore. Perché, nel suo essere conturbante, nel suo apparire così sexy e sicura di se in tutte le stramaledette occasioni, in qualche modo riusciva a farmi sentire in soggezione. Ho sentito il bisogno fisiologico di farmi ...
... possedere da lei fin da subito. Eravamo tutti vestiti eleganti per quella che doveva essere una semplice cena per festeggiare un numero importante di appartamenti venduti nel mese di ottobre. Mese un po'morto , generalmente, per le compravendite immobiliari. E, guarda caso, l'agente immobiliare con più appartamenti venduti, era proprio l'oggetto dei miei desideri. Colei che accompagnava i miei momenti di solitudine, resi estremamente più dolci e piacevoli, grazie all'arte dell'auto erotismo, della mia immaginazione molto spinta che comunque poi, non può assolutamente essere messa neppure a confronto con la realtà . Lei, però, spiccava tra tutti e tutte. Era come se brillasse. Sarà stata quell'aria da puttana esperta , che sa di poter prendere dove, come è quando vuole lei. Conversava allegramente qualche posto più in la dal mio, era seduta tra Stefano, un collega piuttosto anziano e Marta, la sua coordinatrice personale. Una signora di mezza età composta e garbata , tracagnotta , molto allegra e socievole. Io ero e sono una coordinatrice abile (coordinatrice sta per segretaria) , seduta tra Manuela e Stefania , le mie agenti, e davanti Alberto e Danila. Loro parlavano, ma io ero assorbita da quella cazzo di signora seduta qualche sedia più giù, vestita di nero, con quella scollatura che avrebbe fatto arrossire un Santo. Con quell'abito nero di pizzo , dalle trasparenze provocanti, lungo appena sopra le piccole caviglie. Non mi rendevo neppure conto con quanta impertinenza io la ...