Cronache di un cornuto- La fantasia.
Data: 03/05/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Semiramis, Fonte: EroticiRacconti
... un frocio succhiacazzi, io invece di cazzi non ne succhio”. Chicca godeva davvero, Giacomo non l’aveva mai posseduta in quel modo, non ne aveva l’indole, quando gli aveva chiesto cose del genere aveva recitato male la parte del dominatore che non gli apparteneva. Ruberto invece era un vero maschio dominatore, la stava trattando da troia e lei si sentiva troia. Chicca lo stava guardando mentre lui con quel suo bel ghigno si teneva il cazzo in mano pronto per aprirle la fica. Sentiva che l’umore la stava colando fino al buco del culo non aveva mai avuto la fica così bagnata da tempo, forse solo al suo primo ditalino era in quelle condizioni. Ruberto le afferrò i capezzoli delle tette già turgidi, poi una sensazione indescrivibile le assalì il corpo e le fece contrarre i muscoli. “Che cazzo, è troppo così, godo troppo” furono queste le parole di Chicca quando il giovane rumeno le riempì la fica con una botta secca. Tanto che il dolore dei capezzoli stritolati dalle sue grosse mani, passò in secondo piano. Ebbe appena la forza di alzare un po’ il collo e di vedersi mentre veniva scopata, era in paradiso. Vedeva il cazzo che le apriva la fica e gemeva, lui continuava ad insultarla. “Non mi ha mai scopata, hai ragione, è un frocio succhiacazzi, e presto succhierà anche il tuo. Scopami, fallo fino a sfinirmi, questo non è un cazzo, è un martello. Non fermarti che godo troppo”. Ruberto continuava ad aprirla, le mise un dito in bocca e mentre lei gemeva disse godendo:” Succhialo, ...
... pensa al cazzo di quel frocio, forse però il mio dito ti sembrerà più grosso del suo cazzetto, brava su ciuccialo”. Senza riflettere molto il rumeno glielo sfilò dalla bocca, estrasse il cazzo dalla fica e le infilò il dito dritto nel culo, senza alcuna attenzione ma solo con la forza e il desiderio di trattarla come una prostituta. Chicca lo sentì quel dolore, il dito non era molto ben lubrificato e lei non era affatto pronta a riceverlo ma il presto passò in secondo piano: “Fai quello che cazzo vuoi di me ma non ti fermare, continua a scoparmi, ti supplico, ecco…te la apro di nuovo, vai su…voglio quel cazzo, ne ho bisogno”. Il rumeno la mise di fianco e le infilò di nuovo il cazzo nella fica, le ordinò ti mantenere una gamba in aria cosicché lui potesse infilarle il dito nel culo. Chicca godeva e voleva essere completamente alla sua mercé, era una sensazione nuova, mai un uomo l’aveva fatta sentire così. Era esattamente come voleva sentirsi quando Giacomo sotto sua richiesta doveva fingere di maltrattarla per farla venire. Il forte e possente cazzo di Ruberto la stava aprendo ad un mondo nuovo in cui ognuno aveva trovato il suo posto, non vedeva l’ora che Giacomo tornasse per proporgli il tutto, temeva la sua reazione ma era pronta a correre il rischio se lui non avesse accettato, sarebbe scappata col rumeno: “Ancora, ti prego, tutto dentro, sono una troia”. Mentre tutti questi pensieri le affollavano la testa e il suo stallone continuava a scoparla nella fica si rese conto ...