Vacanza in famiglia 1 parte
Data: 22/11/2017,
Categorie:
Incesti
Autore: Scrittore, Fonte: EroticiRacconti
... qualsiasi cosa sia vi assicuro che è stato bellissimo e che sarei felice che anche voi la provaste”. Il rossore di Jaqueline era aumentato. La mamma ci chiamava a fare colazione e quindi scendemmo tutti in sala da pranzo, dove ci aspettava tutta la famiglia riunita, genitori, nonni, zie e tate. Tranne zio Marcel, il quale era in tournée in Italia con un gruppo rock che aveva lanciato e che stava riscuotendo un notevole successo. Ci avventammo sui croissant e non ci pensai più, ma solo per quel giorno. Da quel momento in poi scoprii che era molto interessante spiare le donne di casa, in ogni situazione. Come per incanto, mi accorsi che le tate salivano sulle scale a libro per spolverare i lampadari ed allora io mi precipitavo sotto la scala. Naturalmente per reggerla. Era fantastico, mi lasciavano fare, mi ringraziavano per il pensiero gentile che io avevo nei loro riguardi reggendo loro la scala: nessuno di loro dubitava che le scrutavo fin nelle mutande. Annette portava delle autoreggenti bianche, Edith non portava calze. Poi avevo preso l’abitudine di entrare in tutti i bagni, anche quando non ne avevo affatto bisogno: sapevo che una volta o l’altra avrei trovato qualcuno che, dimenticando di chiudere a chiave la porta, mi avrebbe dato la possibilità di ammirare qualche spettacolo notevole. Insomma, ero diventato un erotomane. Conoscevo a memoria praticamente i corpi di tutte le donne della famiglia, mamma e nonna comprese e devo ammettere che paragonate a quei corpi da ...
... sballo che si vendono in televisione, nessuna delle donne di casa aveva nulla da invidiare alle veline. Mia madre, era inevitabile, si accorse di questa mia “predisposizione”. Prima ne parlò con me e quando si accorse, dalle mie risposte, che io non avevo alcuna intenzione di smetterla, anche perché non la ritenevo una cosa riprovevole, ne parlò con mio padre, il quale, affrontando il discorso, mi disse: « Sai René ? Anch’io avevo la tua abitudine da piccolo. Impazzivo quando vedevo i corpi di mia madre e delle mie sorelle, poi ho conosciuto la tua mamma e, finalmente, sono impazzito per lei. e lo sono ancora! Non darti pena, neanche per i rimbrotti della mamma, ti passerà quando sarai innamorato”. Questa specie di lasciapassare da parte di mio padre mi tranquillizzò ulteriormente e quindi, anche se con maggior discrezione, continuai nella mia azione di “spionaggio”, che ormai era talmente famosa in casa che nessuno ci faceva più caso. Con il tempo (e con i consigli dei compagni di scuola) avevo imparato che il piacere spontaneo provato quella notte famosa poteva essere “indotto”: avevo quindi imparato a farmi le seghe. E quindi non perdevo occasione per “esercitarmi”: vedevo la mamma che si cambiava e correvo subito in bagno a masturbarmi, entravo in bagno mentre la nonna era seduta sul bidet, idem. Ma la svolta definitiva alla mia sessualità si verificò un pomeriggio di aprile. La persona che si divertiva tantissimo ad eccitarmi era Annette. Totalmente disinibita, non perdeva ...