-
Cugina Padrona 2
Data: 16/05/2020, Categorie: Incesti Autore: Scrittore
Tutto cambiò con mia cugina Nadia quel pomeriggio d'estate che venni nei miei boxer davanti ai suoi occhi saputelli, soltanto stimolato dalle sue carezze, dal leggero contatto fortuito col suo seno, dalle sue parole sfrontate, ma soprattutto dal mio imbarazzo, e dal suo sguardo, appunto, che, abbracciati come eravamo sul lettone dei suoi genitori [lei teneva la testa sulla mia spalla...] io non vedevo, ma immaginavo sul mio pene pulsante... Lei mi aveva chiesto se avrei mai leccato il suo sedere, io le avevo detto che mi faceva schifo l'idea, ma proprio in quel momento non ero riuscito a trattenere un orgasmo vergognoso... Allora non ne parlammo più, dal momento che sembrò scontato ad entrambi che io la adoravo, che non ero in grado di opporre nessuna resistenza al suo fascino di femmina desiderata... Passarono alcuni giorni in cui evitai non soltanto lei, la sua confidenza, il suo tempo, ma anche i suoi occhi, che mi avrebbero bruciato come un fuoco metafisico se li avessi incocciati durante i pranzi e le cene che le nostre due famiglie condividevano... Lei di solito sedeva di fronte a me, accanto a sua madre, ed un sabato pomeriggio, porgendomi le patatine fritte, Nadia riuscì ad afferrare il mio sguardo infantile, tremante, e mi schiacciò un occhio. Io come al solito non capii nemmeno dedussi alcunchè, e dopo la frutta e il gelato, mi alzai in fretta e stavo per andarmene [non bevevo il caffè come faceva lei e ne approfittavo per allontanarmi...], ma Nadia si alzò in ...
... fretta, mi prese il braccio; io mi voltai verso di lei, ma abbassai lo sguardo; lei allora mi disse "vai in camera mia, aspettami, chè devo parlarti... io bevo il caffè e ti raggiungo subito subito". Poi rise. Io sentii dentro di me la vita e la morte contemporaneamente, il freddo e il caldo, la luce e il buio... "Subito subito" come il mio orgasmo pensai, e rividi il suo sorriso, ed avrei voluto morire per la gioia di stare di nuovo da solo con lei nella sua stanza, ed avrei voluto vivere nella vergogna della mia confusione sessuale... Il sorriso di Nadia era come una mela bacata da vermi d'oro! Stavo seduto sul suo letto, sentivo il suo profumo, e percepivo il destino della mia odiata amata cugina in ogni oggetto lì dentro [c'erano anche degli slip usati gettati atterra, ed esercitavano su di me una strabna incomprensibile attrazione]. Insomma avevo un pianto in gola, ma anche un desiderio indefinito, leggero e persistente, che si mutava costantemente in una leggera eccitazione sessuale... Pochi istanti e mia cugina sarebbe stata lì dentro con me, tutta, con le sue tette, il suo sedere, i suoi occhi ed il suo sorriso benedetto-maledetto. Quando entrò nella stanza chiuse bene la porta, poi fece una sorta di inchino buffo, come una ballerina alla fine di una performance sbarazzina, piegò le ginocchia, allargò le braccia, e... spling! - sorrise. Io, dal basso dei miei 16 anni brufolosi, abbassai lo sguardo, e a mezza voce le chiesi "che vuoi?". Nadia, dall'alto dei suoi 18 anni - ...