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Cugina Padrona 2
Data: 16/05/2020, Categorie: Incesti Autore: Scrittore
... parantesi contrattuale. Allora mi mise alla prova per la prima volta: "Togliti la maglietta", ordinò. Io mi voltai verso la porta... Mia cugina, irritata: "l'ho chiusa a chiave!". Mi tolsi la maglietta. Nadia sorrise: "adesso sai cosa devi fare", con gli occhi guardò i mie boxer... Io diventai rosso come il cratere di un vulcano, le mie tempie esplosero, i miei occhi diventarono ciechi per un istante... "Ok", fece Nadia, "ti dico tutto io, non ti preoccupare..." Fece una pausa, sistemò le ciocche dei suoi capelli ribelli dietro le orecchie, entrò nella parte che aveva stabilito per entrambi, e finalmente ordinò: "Abbassa il costume, fammi vedere!". Lei era seduta sul letto, io le stavo di fronte, in piedi... Ubbidii. Mi chinai per abbassare i boxer fino alle caviglie, e quando mi rimisi dritto ero tutto nudo davanti gli occhi di mia cugina, la mia padrona. Ero eccitato, e Nadia non sorrise: "ce l'hai grosso per essere un bambino", notò con indifferenza; e sempre con molta noncuranza mi ordinò "toccati!". Io iniziai a toccarmi, debolmente, lentamente, davvero impacciato. "Sei una frana!", notò Nadia; poi mi chiese: "Fai così quando ti chiudi in bagno e pensi il mio culo?". Io sentii come una frustata morale: non aveva mai usata la parola "culo" per definire la sua divina carne. "Girati!", mi disse con autorevolezza. "voglio guardare il tuo culetto". Io mi voltai, e non capivo perchè mi piacesse tanto questa cosa. Nadia allora iniziò a carezzarmi il sedere: "toccati!" Ordinò ...
... con urgenza, e quando io cominciai a giocherellare col mio cazzetto si incacchiò davvero: "ho detto toccati! Cretino! Non sai farti nemmeno una sega?". Io ero davvero arrabbiato con lei, deluso da me stesso, confuso... la mia anima balbettava ed il mio pensiero era oscurato da una paura sconosciuta... Nadia alzò la voce: "che fai allora!?!?". Io inizia a masturbarmi davvero, sentivo la mano di Nadia sul mia sedere, poi un suo dito un poco entrare tra le mie natiche... Sborrai ingobbendomi un poco, le gocce della mia vergogna caddero a terra. Non avevo detto nemmeno una parola... "Sei un handicappato!", mi rimproverò mia cugina, ma non con cattiveria, soltanto per ribadire il suo ruolo. "Chi ti ha detto di venire?". Io mi scusai, una due, tre volte: "perdonami!" dicevo, e per la prima volta capii me stesso, sì!, intesi il mio ruolo e la mia natura, assecondando un mio istinto vero, infatti, e chiedendo meschinamente perdono, mi chinai a pulire per terra, con la mia maglietta che avevo raccolto, e per farlo mi misi a pecorina davanti a mia cugina Nadia, la padrona dei miei pensieri, la voce della mia bocca... Nadia si calmò: "bravo cuginetto, pulisci bene... e rimettiti i boxer...". Io ripresi il costume alle mie caviglie e mi coprii. Nadia: "hai un sedere ridicolo!", disse, poi emise una risata finta! Io stavo per andarmene. Nadia si fece perentoria: "Stasera devo uscire con Lucia, ed ho bisogno di soldi, mi bastano dieci mila lire... capito?". Io annuii. Nadia allora sorrise ...