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Cugina Padrona 2
Data: 16/05/2020, Categorie: Incesti Autore: Scrittore
... un mese prima aveva addirittura votato "fascista", come il suo Giorgio - gettò le mani sul mio collo, si sedette accanto a me, e mi disse: "Ti voglio troppo bene, sei il mio migliore amico, non vedi che ti racconto tutto? Non vedi che mi fido di te?". Io sentii l'odore del suo fiato, ed anche quella sua effusione di sentimenti affettuosi mi sembrò sorprendente: mi eccitai... Nadia rise di cuore, rise tanto, le uscì una lacrima da un occhio, e mi baciò sulla fronte.... "Cucciolo", mi chiamò, "ti piaccio proprio tanto eh?", mi chiese retoricamente. io mi alzai, e volevo fuggire. Nadia mi prese un braccio: "dove vai?, scemino...". Stavo in silenzio, volevo andare via e volevo rimanere... Nadia: "Io ti dico tutto... Perchè tu non mi dici mai cosa ti passa per la testa? Non hai capito che puoi dirmi tutto quello che vuoi?". La sua ultima domanda era stata una specie di rimprovero bonario... Ma io le davo le spalle, ero confuso, non pensavo niente, rimanevo dilaniato da volontà opposte che non vincevano l'una sull'altra e che non avevano parole... Nadia allora fece una voce seria, e mi diede il primo ordine, non lo dimenticherò mai: "girati!", mi disse, e la sua parola era dura, severa. Io mi voltai verso di lei, il mio pene non era più perfettamente eretto, ma ancora ingobbiva i boxer. Tenevo lo sguardo a terra... Nadia mi diede un altro ordine: "adesso guardami negli occhi!". Io alzai lo sguardo verso il suo viso, ero rosso come un pomodoro, il mio cervello era a corto di ...
... pensieri... Allora Nadia aprì una parentesi spirituale, pizzicò una corda vocale che unì i nostri animi, e producendo una nota di comprensione mi chiese: "Lo sai che ti voglio bene?". Io pensai "no", ma annuii col capo. Nadia, sempre dentro quella parentesi preliminare, esperta ma amorevole, un poco ammiccante, calmamente decisa, e, come ho già detto, molto comprensiva: "tu sei un ragazzo in gamba, lo so, ma con me sei confuso, non ci capisci niente, ti abbandoni, fai il ragazzino ottuso, perchè?". Era ovvio che non volesse una risposta alle sua domanda; infatti, dopo aver abortito un sorriso malizioso, continuò subito: "io non ti giudico!, secondo me tra cugini ci si può permettere il lusso di essere naturali, e se tu vuoi stare muto e confuso ci penso io a te... come vuoi...". Io incurvai le sopracciglia offeso. Nadia allora. come mia mamma quando da bambino non volevo mangiare il minestrone, si fece seria ma con amore: "tu con me non vuoi fare l'uomo, non hai nemmeno l'idea, tu vuoi che faccia tutto io...". Poi sorrise come faceva mia madre quando finalmente mandavo giù la cucchiaiata di verdure e pastina: "Sei un furbacchione...". Io volevo sorridere ma non sorrisi, il mio pisello si intostò un poco. Nadia: "ti fidi di me?", mi chiese davvero. Io notai che i suoi capezzoli, nelle coppe del reggiseno si erano induriti: "sì", risposi. Nadia sorrise come mai aveva fatto prima, spandendo lentamente le labbra e mostrando la dentatura simpatica, irregolare ma splendente. Chiuse la ...