1. L'ultimo viaggio


    Data: 23/11/2017, Categorie: Etero Autore: Dacom70, Fonte: Annunci69

    Ero sveglio, oppure credevo di esserlo.
    
    Stavo fissando come ipnotizzato,davanti a me, seduto sul letto in camera mia.
    
    Dov'era l'armadio? E la parete? Che fine avevano fatto?
    
    Al loro posto, un'ampia finestra, senza ante e una banchina di cemento grezza e grigia, dietro, il nulla, avvolto dalle spire di fumo denso e scuro che si innalzavano di tanto in tanto come soffioni di un geyser . Mi concentrai su di un ombra, immobile, seduta sulla soglia della finestra e riuscii a malapena a distinguere la figura di una ragazza. Si, era una donna.
    
    Immobile, non mi stava guardando ma sapeva che la stavo osservando.
    
    Era difficile darle un'età esatta, nella mia testa decisi che poteva avere passato i quaranta ma l'abbigliamento ed il taglio dei capelli la rendevano più ragazzina oltretutto pesantemente truccata con vistose righe nere che le colavano dagli occhi, i capelli le cadevano disordinatamente sul viso a coprirlo parzialmente, potevano essere chiari ma il colore era indefinito spenti, unti.
    
    Indossava una camicetta che in origine avrebbe dovuto essere bianca, tenuta chiusa solo da un bottone all'altezza dell'ombelico, sotto, una minigonna di jeans ed ai piedi un paio di scarponcini logori, senza calze.
    
    Sudicia, sembrava appena uscita dalla canna fumaria di un camino a legna, seduta con una gamba penzoloni e l'altra raccolta sulla soglia della finestra, la schiena appoggiata allo stipite e le braccia incrociate, sopra al ginocchio, incurante del fatto che avesse ...
    ... mezzo seno in evidenza e lasciasse vedere spudoratamente l'intimo sotto la gonna.
    
    -” Chi sei? Cosa vuoi da me? Che hai fatto alla mia camera?”-
    
    Dopo un lungo silenzio, finalmente la ragazza mi guarda, i suoi occhi erano ghiaccio, mancava qualcosa però, mancava l'espressione. Non ero ancora cosciente della situazione in cui mi ero cacciato, stavo ripercorrendo con la mente a ritroso per dare una spiegazione a questo posto, a quella ragazza, qui, nella mia camera, in quelle condizioni. Continuavo a fissarla inebetito e l'unica associazione che riuscivo ad abbinare a lei, era che sicuramente, non era amante del sapone. Che buffo, un espressione che ho sempre letto nei vari annunci dei siti per adulti che frequento e che ho sempre rifiutato perchè mi immaginavo tutti questi “amanti del sapone” impegnati ad infilarsi saponette in tutti i buchi o a bere detergente liquido direttamente dal dispenser come se fosse il seme caldo di una copiosa sborrata. Ero nudo su un letto che ormai non riconoscevo più come mio, coperto solo dal lenzuolo, guardavo inebetito una straniera vestita da zingara davanti a me e l'unico mio pensiero era rivolto agli “amanti del sapone”. La mente umana è indecifrabile. Tornai al presente nel momento in cui Lei parlò.
    
    -: Eccoti qua, uguale a tutti gli altri, vi rivolgete a me come se fossi io a cercarvi con la tipica arroganza che utilizzate per nascondere la paura.
    
    Io non voglio niente da te, il nostro appuntamento era già stato deciso il giorno ...
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