1. L'ultimo viaggio


    Data: 23/11/2017, Categorie: Etero Autore: Dacom70, Fonte: Annunci69

    ... che sei nato ed io sono sempre puntuale.-
    
    Ma che cazzo dice questa!! Appuntamento? Cosa ne sa di quando sono nato? Certo che la voce però... calma con toni caldi, più che sentirla la percepivo, dentro, vedevo le onde sonore della sua voce venirmi incontro e avvolgersi attorno a me come spire sinuose di un serpente ed io pietrificato mentre studiavo i suoi movimenti.
    
    Scese dalla finestra e con due passi raggiunse il mio letto, continuando a guardarmi forse con disprezzo, e continuò a parlare.
    
    - Chi sono? Altra domanda stupida, mi conosci da sempre, sapete tutti chi sono, e spendete tutte le vostre risorse per evitarmi, perfettamente consapevoli che è un'impresa impossibile, mi maledite perchè per voi sono il male, l'innominabile, non sono degna neanche di un minuto di riflessione, di una parola dolce ma nel vostro inconscio io rappresento il più grande dei vostri traguardi.-
    
    Dopo la parola “traguardi” si aprì definitivamente la camicia facendo saltare l'ultimo miserabile bottone con un gesto sgarbato ed io, preso alla sprovvista dal movimento improvviso, quasi istintivamente mi ritirai appoggiandomi alla sponda del letto. Il lenzuolo era scivolato e rimasi vergognosamente nudo di fronte ad una sconosciuta che incurante della mia condizione continuava a parlare.
    
    - Ho sempre camminato al tuo fianco e tu mi hai solo respinta, mi hai sfidato mi hai denigrato mi hai veduto ma allontanavi vergognoso lo sguardo da me come se fossi il peggiore dei tuoi incubi, ed ...
    ... io, ho sempre subito, in silenzio, perchè avevamo già un appuntamento, sicura che saresti venuto.-
    
    Un appuntamento? Allora la conoscevo. Le ho fatto qualcosa, un torto? Stavo pensando a tutte le donne della mia vita, a quelle relazioni che non hanno un senso preciso ma che ho sempre cercato solo per quella carica erotica che come una droga mi serviva a vedermi senza maschere davanti ad uno specchio. Intanto la mia ospite continuava a parlare, con lo stesso identico tono di voce, stava sbottonando la minigonna di jeans. Parlava e mi guardava mentre il suo misero indumento le scivolò fino alle caviglie mostrandosi impudica solo con gli slip tenuti tesi da fianchi sinuosi e per la prima volta cominciai a guardarla come donna, come una bella donna. Ora che mi si era avvicinata riuscivo a definirne meglio i lineamenti del viso, severi, marcati ma decisamente attraenti, i capelli continuavano a coprirle parte del volto ed ogni tanto la sorprendevo mentre con la mano li scostava agganciandoli dietro all'orecchio, l'unico gesto di veramente femminile che le avevo visto fare fin'ora. Ora, senza camicia, era evidente lo stacco tra la faccia sporca e il bianco, quasi trasparente, della sua pelle che faceva risaltare il rosa scuro dei capezzoli di un seno acerbo ma già vissuto, erano piccoli ma sporgenti troppo in proporzione alle dimensioni del seno ma il primo pensiero che mi venne in mente era quello di attaccarmici e cominciare a succhiarli come un bambino alla prima poppata ed ...