L'ultimo viaggio
Data: 23/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Dacom70, Fonte: Annunci69
... fine, tremavo per la consapevolezza di essere ormai alla sua mercè, senza via di scampo e allo stesso tempo tremavo per le scosse di adrenalina che lei mi infondeva mentre gustava, materialmente, l'antipasto di una mensa che io ancora ignoravo, tremavo perchè il suo sguardo continuava a non avere espressione. Non sono un super dotato, la mia dotazione mi ha fatto sempre fare bella figura (quasi sempre via), e la cosa più disarmante era vedere quella faccina capace di far sparire il mio cazzo in tiro fino alle palle con una facilità estrema, senza fatica senza una minima reazione del suo corpo, sicuramente mi sbagliavo, di cazzi lei ne aveva visti a iosa. Si buttava sulla cappella e lo faceva scivolare fino alla base poi rimaneva ferma per qualche istante mentre dentro, la lingua lavorava fin che poteva, lo accarezzava, lo spostava per poi farlo uscire, volevo venire e allo stesso tempo rimanere li per ore, volevo cambiare posizione ma le sue fredde mani erano ancora serrate alle mie caviglie, Era lei che comandava ed è stata lei che ha deciso di smettere.
- Ti piaccio?- Mi chiese. Ci misi un po' a rispondere, dovevo prendere tempo, avevo le palle gonfie e questo giocava a mio sfavore, c'era ancora un barlume di ragione che ordinava di chiuderla lì, non darle corda mi diceva, non rispondere.
- Certo che mi piaci, ma non ti capisco, sei strana- La mia risposta idiota.
Finalmente lasciò la presa alle caviglie, io mi rilassai un 'attimo, almeno credo, lei fece scivolare ...
... le mani lungo le mie gambe, si soffermò sulla cicatrice nella mia coscia destra, un lontano incidente, con il dito andava su e giù percorrendola più volte, mi guardò e disse – Io c'ero- Continuò a salire, sempre con le mani, fredde, fermandosi di tanto in tanto su qualche particolare del mio corpo, seria, quasi triste, non avevo più domande da farle e lei, con i suoi movimenti da automa sul mio petto pareva vicina ad una crisi di nervi quasi disperata ed istintivamente le scostai i capelli che le coprivano gli occhi, con lo stesso gesto che le avevo visto fare appoggiandoli dietro l'orecchio. Mi afferrò la mano all'improvviso, la trattenne con forza vicino al viso e con la mia mano si diede una carezza fino a sfiorare le labbra che cominciarono a baciarmi il palmo poi le dita, poi spinse verso il collo, la mia mano guidata dalla sua stava esplorando il suo corpo, si fermò sul seno, cominciò a farmi fare movimenti circolari attorno al suo capezzolo che veniva sfiorato di volta in volta ed ogni volta diventava sempre più duro. Lei era seduta sulle mie gambe, a cavalcioni come diciamo in romagna, ed in questo attimo di quasi normalità, trovai la forza di alzarmi con il busto fino a trovarmi faccia a faccia con lei. Provai a baciarla ma non venni contraccambiato, rimase immobile con la bocca chiusa, le labbra fredde, la sua mano che teneva ancora la mia sul suo seno, l'altra, stava slacciando lo slip che ancora indossava per poi spingermi ancora giù costringendomi con il suo peso ...