1. Picnic


    Data: 22/05/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Guzzon59, Fonte: RaccontiMilu

    Capita spesso che la realtà superi l�immaginazione. Certi avvenimenti imprevedibili quando avvengono sono come i fulmini a ciel sereno, di origine incomprensibile poiché emersi dall'inconscio. L�episodio che sto per narrare sfugge a qualsiasi logica se visto nell�ambito della comune etica, ma se osservato attraverso la lente degli istinti naturali primordiali degli uomini, quelli che lo avvicinano agli animali, che caratterizzano il desiderio e la bramosia per il sesso allo stato puro, senza l�inquinamento dei limiti morali ed etici, allora apparirà in tutta la sua normale essenza.Il 15 agosto era tradizione di famiglia trascorrere la festività all�aria aperta, come si dice fuori porta, in aperta campagna a godersi il contatto selvaggio con la natura, sulle verdi colline, a pranzare con i cibi succulenti, cucinati per l'occasione da mia moglie con cura e maestria, a fare lunghe passeggiate nei boschi, e infine a riposarsi con una rilassante pennichella pomeridiana, protetti dall��ombra dei pini.Così, la mattina di ferragosto alle prime luci dell�alba, la carovana di auto, la mia, e quelle dei miei due figli, Anna e Vittorio, si inerpicava lungo la statale che portava sui prati verdi delle alte quote. Il sole ci avvolgeva con la sua luminosità e i raggi scintillanti si riflettevano sulle fronde dei boschi allietandoci il morale.La tribù era composta da me e mia moglie Sonia, c�era Anna, la maggiore, separata, e le figlie Ilaria e Elisabetta, infinte il minore ...
    ... Vittorio, con la moglie Irene e le tre pesti, Marco, Alessandro e Alessia.Elisabetta era la più grande delle nipoti, una signorina di bell�aspetto. Anna mi aveva confidato che si era già fidanzata con un ragazzino che frequentava la stessa scuola. Quel giorno era triste poiché avrebbe fatto volentieri a meno di rispettare le tradizioni di famiglia e dedicarsi con amore al suo moroso.Arrivammo nel luogo stabilito, un ampio prato verde, eravamo i primi, per cui ci siamo subito impossessati delle strutture in legno approntati appositamente per i turisti, con panche e tavolini da picnic. Nelle vicinanze erano stati eretti dei barbecue in pietra, da utilizzare alla bisogna per riscaldare i cibi. Il tavolino era posto all�ombra di un albero di noci, altissimo, imponente e rigoglioso di foglie, che ci avrebbe protetto dai raggi del sole leone nelle ore di punta.A ridosso della radura iniziava il bosco di pini, fitto, percorso da sentieri puliti, sui quali si potevano fare delle bellissime passeggiate e godersi il contorno, un panorama di vegetazione da fiaba.La mattina era trascorsa con la consueta attività ludica, giochi collettivi, a cui si erano uniti altre famiglie che conoscevamo. Il tiro della fune, la corsa col sacco, insomma tutto quello che si poteva inventare per trascorrere la mattinata in allegria e spensierati.I miei nipotini si divertivano come matti, partecipando ai giochi con un entusiasmo contagioso. Guardavo la mia famiglia e mi sentivo felice di essere il loro ...
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