1. Neppure uno è come te


    Data: 26/05/2020, Categorie: Trans Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... i torti� - mi ripeté lui quando fummo da soli.Io in quel momento nemmeno capivo che cosa volesse significare ricchione, per me comportarmi in quel modo era una cosa alquanto immediata e naturale, congenita, giacché non potevo farci nulla, considerato che mi sentivo normale in quella maniera lì, perché non mi convinsero nemmeno le sberle e le sacrosante dal suo punto di vista cinghiate di mio padre. Riccardo di certo quei fatti oggi nemmeno se li ricorda, o fa finta d�averli dimenticati. Io credo che con il tempo lui si sia innamorato un poco di me, ed &egrave per questo che quando esco con lui mi porta prima al motel, perché io mi trucchi e mi vesta da strafiga, in seguito andiamo un po� in giro come una coppia vera e infine torniamo a fare l�amore. Lui al momento &egrave fidanzato, io sono la sua seconda fidanzatina, mi spoglia adagio e gli viene duro prima d�avermi lasciata in mutandine e in reggiseno, non &egrave una gran bellezza e ha il vizio del bere, ma quando &egrave con me non esagera, perché &egrave tenero e sa come pizzicarmi i capezzoli facendomi letteralmente sragionare, poiché me li solletica abilmente per svariati minuti come piace a me, passando sopra le punte prima gl�indici e imprimendo alla mia carne soda un movimento rotatorio che si trasmette irradiandosi alla testa, e se non stessi seduta o distesa cadrei lunga per terra. Dopo prosegue e scava come un solco tra la punta del capezzolo e l�areola, tra la base e l�altezza come se volesse svitarli e in ...
    ... realtà svita, allenta, azzera, annulla ogni mia capacità di resistenza, sì, io non so resistere, perché mi piace troppo quando mi toccano lì. Lo adoro e gradisco chi sa farlo, lo amo proprio, anche se solo per quei pochi istanti in cui sa donarmi questo piacere immenso e favoloso, perché sono ancora persa per la prima occasione che me lo fece. Amore mio grande, che cosa m�hai fatto, m�hai svitato l�anima e te la sei portata via, infine passa a leccarli e a mangiarli voracemente, come se volesse sbranarmi le tette che gli ormoni mi fanno progressivamente gonfiare.�Non ti fai scopare dal professore, vero?�.Lui me lo chiede mentre io sono distesa verticalmente rispetto a lui, disteso a farsi succhiare quel cazzo grosso e compatto come il legno, perché &egrave proprio il legno che mi ricorda quella sua cappella gonfia e paonazza, quell�asta grossa e nodosa che tengo dolcemente prigioniera nella mia mano morbida e curata con le unghie smaltate di color rosso fuoco, anche se domattina tornando in paese dovrò fare un�abbuffata con l�acetone per tirare via tutto quel colore:�Sei matto? Lui &egrave il direttore del circolo per i diritti civili�.�E con questo? Che cosa vuol dire? Che quelli che sostengono i gay non se li possono fare i gay?�.Io interrompo bruscamente il mio lavoro di bocca e di mano, perché il mio sguardo diventa compassato e severo:�Io non sono gay, questo lo sai bene, &egrave chiaro? Io non ho niente contro di loro, ma non lo sono. Io mi sento come tu mi vedi, ovverosia ...
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