1. La forza bruta e violenta prende il posto della dolcezza del giorno prima.


    Data: 29/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Curiosissimoboy, Fonte: Annunci69

    ... aiutarmi?». Lo seguo incuriosito e mi porta in una camera dietro la cui porta aveva messo delle cornici con stampe moderne. Da un lato mi sentivo deluso perché era finito il godimento erotico, dall’altro contento per una situazione simpatica e amicale: tutti nudi cominciamo a fare prove e attaccare chiodi.
    
    Ogni tanto scappava una pacca sul mio culetto e una spinta verso il muro mimando una penetrazione. Terminato il lavoro torniamo a letto ricominciando i preliminari. Adesso però lo sento più vigoroso e mi piace. Comincia a leccarmi il buchino entrando la lingua e mugolando, perchè aveva capito che le vibrazioni della voce mentre leccava in profondità mi facevano godere di più. Si ferma, mi molla, e si alza. Per un istante ho pensato che avesse qualche altro lavoretto manuale da fare, ma lo sento aprire il cassetto dal quale il giorno prima aveva preso il lubrificante che odorava di frutta. Mi giro e lo vedo con i preservativi in mano. Ne mette uno e continua a lavorarmi l’ano mentre sono sdraiato a pancia in giù. Mi penetra sempre di pochi centimetri e mi lamento per il dolore. Si incazza e mi dice di sopportare. Il mio orgoglio non si abbassa e lo spingo fuori stringendo lo sfintere. In quel momento LE COSE PRECIPITANO! Si siede sul mio culo, mi prende le braccia e poi stringe i miei polsi dietro la schiena con la sua manona sinistra. Scivola un po’ verso le mie ginocchia e comincia a penetrarmi aiutandosi con la mano destra. Urlo convinto che si sarebbe fermato poiché ...
    ... avevo avuto modo di conoscerlo come un ragazzo che aveva dimostrato educazione e rispetto. Invece non si ferma. Avendomi ormai ben penetrato, anche se per metà, con la mano destra mi tappa la bocca e completa la penetrazione sbattendo e sbattendo forte, fregandosene delle mie lacrime che stavano già grondando anche sulla sua mano. Cerco di rilassarmi per sentire meno dolore, ma non riesco ad indirizzare e ordinare la fisicità. Mi dimeno sperando che finisca il prima possibile. Lui non urla di piacere ma a denti stretti mi insulta. Capisco che sta per venire dai colpi ritmati più lentamente ma più profondi. Ne ho la certezza quando cade esausto su di me. Vorrei girarmi spingendolo coi gomiti, lontano da me, ma non riesco a reagire. È tutto finito, non ho il dolore di prima, anche se è ancora dentro di me. Sono confuso e ancora impaurito non sapendo cosa avrebbe fatto dopo quella foga violenta.
    
    Ormai la dolcezza era solo un ricordo. Si alza e, col tono seccato per aver dovuto faticare tanto, mi dice qualcosa che adesso mentre scrivo non ricordo più. Rimango sdraiato e confuso guardandomi nello specchio dell’armadio di fronte al lettone. Troppi pensieri in quel momento. Lui intanto va in bagno a farsi la doccia. Terminato, torna in camera mentre sono ancora sdraiato e ammutolito. Dice qualcosa affermando che non lo aveva mai fatto così, che lui non è il tipo. Ma neanche una parola di scuse. Mi alzo per fare la doccia. Sotto l’acqua mi tocco il buchino che fino ad allora non ...