1. La schiavetta


    Data: 30/05/2020, Categorie: Hardcore, Anale Dominazione / BDSM Autore: ErosTavlas, Fonte: xHamster

    ... L’atteggiamento di lei fu di umile accettazione, anche se gli parve, ma non ne fu sicuro, di cogliere lampi di ferinità in quegli occhi.Pochi giorni dopo, Ethel implorante, l’aveva invitato nella sua villa perché desiderava un momento finalmente dolce con lui. Nino accettò, ma pretese che nessun altro fosse presente o sapesse di quel loro incontro e non si smentì, sentenziando:" Se il nostro incontro sarà dolce non lo decidi certo tu, cagna".Era giunto ormai a un paio di chilometri dalla sua meta , quando notò su una roccia piatta, una scritta solo parzialmente leggibile a causa dell’azione degli agenti atmosferici: …CHTU….ERWO.“Cosa vorrà dire? Ma che cazzo me ne importa”, pensò, scacciando subito il pensiero, come fosse un insetto m*****o.La villa di Ethel che raggiunse attraverso una strada privata, ben tenuta, presentava un’architettura austera, con un’ampia terrazza d’ingresso che si affacciava su un giardino all’italiana molto curato. Nel frattempo aveva smesso di piovere e negli squarci fra le nuvole facevano capolino gli ultimi raggi di un sole morente.Lei apparve nel riquadro illuminato della porta d’ingresso, fantastica nel suo elegantissimo abito da sera che lasciava nude le graziose spalle ed esaltava il suo decolletè. Gli sorrise radiosa, lui la baciò ed entrò.Giunsero in un vasto salone, illuminato romanticamente solo da candelabri, dove con grade gusto, era imbandita una tavola.“Siamo solo noi, caro”.“Già.”Le fu addosso strappandole il magnifico abito. ...
    ... “Mettiti in ginocchio, nella posizione da cagna che più ti è congeniale. Lei ubbidì e senza indugio la prese da dietro e contemporaneamente strinse con le mani il collo di Ethel. L’avrebbe strozzata, ma lei non si sa come riuscì a divincolarsi cercando di riuscire a respirare e tossendo. Nino l’afferrò per i capelli e la colpì più volte facendola gemere per il gran dolore.L’aveva percossa con violenza e lei si rifugiò nell’angolo più oscuro del salone gemendo e singhiozzando.Si rese conto di odiarla di un odio sordo che non poggiava su alcunché di razionale, ma che era cresciuto nel tempo. Nino era ormai deciso ad andare fino in fondo: l’avrebbe uccisa per godere del suo corpo nell’ultimo amplesso. Pensò che si sarebbe divertito di più facendo un lavoro di coltello.I suoi occhi bruciavano della febbre della sua ossessione e parlò con voce melliflua e maligna, tremenda. “Vedi Ethel, stai per fare un’esperienza sublime, morire al culmine di un orgasmo: dovresti esserne orgogliosa. Nessuno sa di noi due, qui soli, soletti, e ora sarai totalmente mia, per l’eternità”. La luna, piena quella notte, bucò lo schermo delle nubi e inondò della sua luce d’argento, attraverso l’ampia finestra, la stanza, facendo brillare la lama del suo fedele coltello che Nino stringeva nella mano destra e rivelando che la sua faccia era più glaciale della sua lama. L’uomo non poteva vedere la giovane donna rannicchiata nel punto oscuro della stanza e, si diresse verso di lei. Non era la prima volta che ...