1. I'll be harder than your husband


    Data: 31/05/2020, Categorie: Etero Autore: PazzaVita, Fonte: RaccontiMilu

    Il furgone parcheggiò a fianco al cancello della villetta, facente parte di un complesso a schiera con cortile.Un uomo scese dal veicolo e raggiunse il citofono. Lesse il nome, “Vacca” pensò. “Cazzo di nome”.Si guardò intorno, non c'era nessuno tranne il riflesso di un giovane dalla mascella squadrata, i capelli corti, le spalle larghe e il fisico asciuttosul finestrino del furgone che gli sorrise complice.Suonò il campanello e aspettò un paio di minuti. Nessuno rispose.Aspettò un istante e suonò di nuovo; nulla.Guardò il cortile oltre il cancello, non c'era nessuna macchina: soffiò spazientito, si voltò e fece per andarsene.Una signora sul marciapiede camminava nella sua direzione.Strabuzzò gli occhi e rimase imbambolato a guardala, soprattutto a guardare il suo balcone esagerato e la scollatura che portava.Quando fu più vicina distolse lo sguardo; si aspettò che passasse, ma lei si avvicinò fino a fermarsi a un paio di passi da lui,facendo intendere di voler entrare.La squadrò un po' meglio: aveva lunghi capelli mossi castano chiari che le ricadevano sulla schiena, il viso giovanile,gli occhi chiari leggermente cadenti e le labbra sottili. Aveva una bella forma a clessidra. Indossava una maglia di cotone scuracon un girocollo molto largo e una gonna aderente che le arrivava al ginocchio, calze di nylon e tacchi.Lei lo fissò negli occhi da una spanna più in basso, «Mi scusi dovrei entrare» disse gentilmente.L'uomo tornò in se. «Lei abita qui? Sto cercando la signora... ...
    ... Vacca» disse scemando la voce.«Sono io» rispose lei tranquilla, poi lo guardò alzando un sopracciglio:«Lei sarebbe?».«Ha chiamato per una riparazione... sono l'idraulico» rispose lui.L'espressione di lei si rasserenò. «Oh, sì mi scusi. Non la aspettavo così presto» disse.«No, mi scusi lei. È che oggi non avevo molte richieste e sono arrivato... un po' prima. Comunque ora sono a sua completa disposizione».«Ah, ok va bene» fece lei. «Prego, mi segua».Aprì il cancelletto ed entrò, lui la seguì qualche metro dietro contemplando le sue forme:la gonna aderente metteva in evidenza un bel sedere sporgente.Entrarono, lei lo condusse in cucina.«Ho un problema con lo scarico del lavello, credo che sia intasato» disse.Lui posò la valigetta con gli strumenti a terra e aprì il mobiletto sotto il lavello, «Risolverò il problema in un attimo signora...».«Per favore, mi chiami Melissa» disse. «Lei si chiama?».«Stefano, piacere di conoscerla» le porse la mano; lei gliela strinse e gli sorrise.«Piacere di conoscerti, Stefano. Ora scusa ma ho un sacco di lavoro da fare Fammi sapere se ti serve qualunque cosa, va bene?».«Va bene, la... ti chiamo quando ho finito».Stefano si mette al lavoro mentre lei esce dalla cucina.***Ci volle un'ora per capire dove fosse il problema, smontare il sifone e cercare di risolverlo.Varie difficoltà furono aggiunte dalla presenza di Melissa, che ogni tanto piombava in cucina per prendere delle cose; attirando la sua attenzione,dato che faceva rumore in ogni dove ...
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