Dorina
Data: 09/06/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Mirosa
... hai mai fatto?» Mi chiese.
«No.» Gli risposi.
«Neanche da sola oppure con qualche tua amica?» Fu la sua nuova domanda.
«No, mai e con nessuno.»
«Allora bisogna che facciamo tutto per bene e con calma, tuttavia, mi raccomando: se provi repulsione o anche solo fastidio, dimmelo che smetto subito.»
«Va bene Rocco.» Le dissi vergognandomi un po’ delle mie insicurezze.
Mi scoprì, giacevo alla sua sinistra, si girò verso di me, ponendo il braccio sul cuscino di fianco alla mia testa, aspirai l’effluvio del suo sudore e risentii i liquidi che io stessa mingevo, colarmi fra le cosce che tenevo serrate. Mi voltai e gli immersi il viso nell’ascella, l’esalazione muschiosa che emanava m’eccitò. Seppi in quel momento che stavo per immergermi in una nuova e fantastica esperienza.
L’unico contatto che Rocco aveva con me era quello del suo polpastrello col quale accarezzava delicatamente la parte più intima del mio corpo, che ancora chiamavo, col vezzeggiativo che usava la balia, “muccetta”. Me l’accarezzava dolcemente con un movimento costante ed io cominciai ad avvertire un piacere indescrivibile con epicentro il bottoncino che mi stava stimolando. Avevo vergogna d’esternare con i gemiti, che mi sarebbero scaturiti spontanei, la mia soddisfazione, nondimeno volevo che sapesse del piacere che mi stava procurando, allora non trovai di meglio che lambirgli con la lingua i peli umidi di sudore. Fu il segnale che attendeva, aumentò la pressione e accelerò il movimento del ...
... dito, poi per non togliere l’ascella alle carezze della mia lingua, mi disse:
«Dammi un seno da baciarti.» Obbedii e con la mano sinistra spinsi la mammella più vicina a lui, verso la sua bocca e come il capezzolo venne a contatto con la sua lingua, ebbe inizio il primo orgasmo della mia vita: una sensazione meravigliosa e devastante, che fino allora ignoravo. Mi sembrava di poter contare ad uno ad uno nervi che mi guizzavano serpeggianti a fior di pelle facendomi rabbrividire e contemporaneamente ero invasa da vampate di calore deflagranti nel sesso, che esaltavano l’estasi che stavo vivendo. Fu per puro istinto che allungai l’altra mano e la strinsi attorno all’asta calda, dura e pulsante.
«Godi Dorina, godi piccola…» Mi stava dicendo, smettendo di succhiarmi il seno e io ne approfittai per incollare la mia bocca alla sua; un atto che nessuno m’aveva insegnato, che tuttavia mi venne naturale, come istintivo fu quello d’inarcare le reni, per recepire al meglio gli ultimi sussulti del suo dito, sul punto da dove s’irradiava in tutto il mio essere, il fantasmagorico piacere che in quel magico momento, stavo sperimentando.
«Rilassati Dorina, che poi lo farai anche a me.» Me lo disse intanto che allungava la mano ed accendeva l’abatjour. Vidi il mio corpo nudo lucido di sudore, poi quel meraviglioso arnese che stringevo ancora nella mano ed in quello stesso momento compresi, che non avrei mai più potuto farne a meno.
«Prendilo con l’altra mano e muovila in su ed in ...