Dorina
Data: 09/06/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Mirosa
... giù.» Feci come mi diceva, osservando allibita l’apice violaceo del suo nerbo, che spariva per riapparire ad ogni mio movimento discendente.
«Ecco, continua e non smettere fino a che non te lo dico io. Così brava Dorina, ora un po’ più svelta. Si! Continua così! Sto venendo gioia…» E all’improvviso sentii l’asta, animata di vita propria, che mi sobbalzava nella mano, intanto che dal taglietto usciva una goccia di liquido denso e biancastro, che gli cadde sul ventre centrando l’ombelico, poi fu una sarabanda di spruzzi consistenti che zampillarono sui folti peli del suo petto e d’altri che gli schizzarono fino sul pomo d’Adamo.
«Grazie Dorina! Mi hai fatto godere davvero tanto, sei stata realmente brava…» Poi m’aveva guardata mentr’ero intenta a fissare il residuo di quella materia che m’era restata appiccicata alla mano:
«Prova a leccarla e se ti piace inghiottila.» Lo feci, poi per dimostrargli il mio gradimento, andai a raccogliere con la lingua tutta l’altra che s’era schizzato addosso e l’ingoiai. Altroché se mi piaceva.
Mettemmo le vestaglie ed andammo a vedere Cesira: dormiva serena. Le misi l’orsacchiotto fra le braccia, lo strinse e un sorriso le rischiarò il bel volto. Mi girai verso Rocco e vidi due lacrime che scendevano lungo il suo viso interessante; ritornammo a letto, dove però dormimmo, non facendo nient’altro che tenerci per mano.
La sera dopo tenni compagnia a mia sorella fino a tardi e fu lei che ad un bel momento m’invitò a raggiungere ...
... Rocco;
«Va da lui Dorina, è un brav’uomo che si è sempre preso cura di noi, senza pretendere niente i cambio. Io che avevo sempre fatto sesso per lavoro, con lui ho imparato a farlo con amore; fai come me, e vedrai come sarai ricambiata.» La baciai in fronte e andai da lui. Stava leggendo e continuò a farlo per tutto il tempo che rimasi in bagno, smise soltanto quando entrai in letto e mi rannicchiai, contro il suo corpo caldo. Mise allora la protezione alla lampada e nella stanza si diffuse una luce ovattata tendente allo scuro, poi mi prese fra le braccia e mi bacio dolcemente:
«Quello che abbiamo fatto ieri con le mani, ora lo facciamo con la bocca.» Fu come se la mia mucetta avesse già sopra le sue labbra, perché cominciò a farmi colare i liquidi di preparazione fra le cosce. Rocco provvide a mettermi un cuscino piegato in due sotto le natiche, poi s’inginocchiò fra le mie gambe e io ebbi il preavviso dell’orgasmo non appena avvertii il calore del suo alito sul mio sesso fremente, che si scatenò, non appena la sua lingua cominciò a rovistarne la fessura fradicia di secrezioni viscide. Il ricordo del godimento della sera prima fu cancellato da ciò che stavo provando in quel momento. Non credevo potessero esistere sensazioni così intense da essere devastanti; pensai addirittura che se in quel momento avesse smesso di leccarmela, nonostante il bene che gli volevo, sarei stata capace d’ucciderlo.
«A momenti avrò dentro la bocca la sua calda verga.» Pensai mentre l’orgasmo ...