1. Quando il mio Padrone mi aveva detto che sarebbe stata una giornata che non avrei dimenticato


    Data: 09/06/2020, Categorie: Etero Sensazioni Dominazione / BDSM Autore: LaCagna

    ... braccio. Mi scaraventa sul letto in un secondo, ha voglia di me e non può più aspettare. Le sue mani sono sul mio corpo, lo afferrano, lo stringono: le sue labbra mi mordono e mi succhiano, la sua voce &egrave roca e il suo respiro affannoso. Non può più aspettare. Senza dire una parola, dopo essersi tolto la giacca, si slaccia la cintura dei pantaloni: la usa per legarmi al letto con una violenza e un trasporto che non conoscevo.- �Ti dirò esattamente che cosa voglio fare di te. Prima ti scoperò senza troppi complimenti. Ho voglia di te, del tuo corpo, di possederti come un Padrone fa con la sua Cagna. Se ti sentirò fiatare, godere, ansimare, verrai punita. Sono io che devo godere, a te non &egrave concesso. Ancora. Spalanca le cosce. Ti concedo di non avere le caviglie legate ancora. Se opporrai resistenza, &egrave la prima cosa che farò.Non osavo dire una sola parola: quella decisione nella sua voce, quel sentirmi presa senza troppi complimenti mi stava mandando fuori di testa, ma dovevo stare bene attenta a non lasciarmi andare troppo e troppo in fretta: non ero io a dover godere, Lui era stato molto chiaro in merito.Aprii le cosce, mentre il mio seno era dritto, i capezzoli duri: lo desideravo, volevo essere sua in tutti i modi possibili.In un attimo infilò due dita nella mia fighetta che era già un lago �Cagna, senti che lago che sei. Senti come scivolo dentro di te senza difficoltà. Quanto sei Troia, quanto sei Puttana.�Le sue dita mi stavano esplorando, ma sapevamo ...
    ... tutti e due che ben presto dentro di me sarebbe entrato altro. Non osavo fare un fiato, ma era sempre più difficile non reagire ai suoi movimenti. Sapevo che non sarei stata capace di farlo ancora a lungo.Si allontanò da me giusto il tempo di slacciarsi i pantaloni: pensavo li togliesse e invece no: mi voleva subito, come una vera Puttana. Slacciati i bottoni, liberò un�erezione potente. �Adesso ti scopo come si scopa una Puttana. Voglio aprirti in due e sfondarti�. Ed in un attimo infilò il suo cazzo dentro di me. In un colpo solo. Senza che io potessi dire nulla. Lo sentii tutto fino in fondo. Le mie cosce si tesero e feci uno sforzo incredibile per non dire una sola parola: ero eccitatissima e lo desideravo come mai prima di quel momento. Lui si muoveva dentro di me con movimenti forti, con colpi ben assestati ed io sentivo il desiderio crescere dalle gambe, dalle cosce: la mia fighetta era in fiamme, mitigata solo dagli umori grondanti che non potevo arginare.�Sei la mia Troia. La mia Puttana.�Sentivo che non poteva resistere a lungo: aveva voglia di venire così ma io non potei resistere e, senza rendermene conto, dalla mia bocca uscì un suono gutturale, godimento misto a desiderio. Lo fece scattare e in un secondo, uscito da me, venne sul mio corpo nudo e pronto ad accoglierlo. Sentii quel fiume caldo inondarmi e mi resi conto che� che non era solo nettare bianco! Il mio Padrone, per il desiderio, mi stava pisciando addosso. Non era riuscito a resistere, non mi aveva ...