1. Quando il mio Padrone mi aveva detto che sarebbe stata una giornata che non avrei dimenticato


    Data: 09/06/2020, Categorie: Etero Sensazioni Dominazione / BDSM Autore: LaCagna

    ... avvisato e ora ero inondata.�Tu sei una Cagna�, mi disse appena finito �ti avevo detto di non fiatare oppure saresti stata punita. Il tuo Padrone &egrave un uomo di parola e così sarà�.Dopo avermi liberato le mani dalla cintura mi lasciò sul letto, coperta dei suoi umori e della sua pipì. Lo sentii entrare in bagno e aprire l�acqua della doccia.Quando tornò, indossava solo i pantaloni.�Alzati. Cagna. Vai in bagno, troverai ciò che ho preparato per te�.Quando entrai in bagno, non ebbi dubbi sul fatto che il suo desiderio fosse quello di umiliarmi. C�era tutto l�occorrente per un clistere, con il liquido già pronto nella sacca. Il mio Padrone era dietro di me, prese lo sgabello che avevo in bagno e si sedette di fronte a me, chiudendo la porta alle sue spalle.�Adesso ti sdraierai, infilerai la canula nel tuo bel culetto e io aprirò la valvola del clistere. Deciderò io il flusso. Deciderò io il tempo. Dovrai implorare e non sarà finito fino all�ultima goccia. Poi, deciderò io quando e come ti potrai svuotare. E� tutto chiaro, Cagna?�Quel suo modo di rivolgersi a me mi eccitava alla follia, eppure allo stesso tempo mi sentivo umiliata: ero sporca, puzzavo, i miei capelli erano intrisi di umori e di pipì e ben presto sarebbe stato ancora peggio. Mi sdraiai a terra e misi in mostra il mio culo: voleva essere lui a infilare la canula.La inserì lentamente, voleva sentire la plastica scivolare sulle pareti interne del mio ano, voleva sentire quella piccola resistenza che lascia poi ...
    ... il posto ad una sensazione di assoluta libertà. Io mi sentii invadere, mi sentii completamente in sua balia. E poi, aprì la valvola. Dapprima sentivo quel liquido caldo invadermi lentamente, goccia a goccia. Non saprei dire quanto tempo durò, ma all�improvviso, fu come un fiotto caldo che si impossessò di me e cominciai a sentire la pancia tendersi. Adesso il liquido scendeva molto più velocemente e io sentivo che non avrei resistito a lungo. Potevo quasi immaginare il ghigno del mio Padrone. Voleva vedermi contorcermi a terra, implorare pietà e chiedergli di farla finita, ma proprio mentre queste parole stavano uscendo dalla mia bocca, sentii che quella cascata di acqua calda si era fermata.Il mio Padrone aveva interrotto il flusso chiudendo al minimo la valvola.Il sollievo durò solo qualche istante. Il mio Padrone sapeva esattamente che così facendo avrebbe semplicemente prolungato la mia agonia, che infatti non tardò a rifarsi avanti. Sentivo che non avrei resistito a lungo a questa specie di tortura: ero totalmente esposta, totalmente in suo potere, totalmente soggiogata alla sua mente e sentivo un brivido di folle piacere e desiderio invadermi. Più venivo umiliata, più mi rendevo conto che questo lo eccitava, più desideravo che il tutto durasse, ma allo stesso tempo, mi accorgevo che la mia resistenza non poteva durare a lungo.�Ti prego, Padrone. Non ce la faccio più. Ti prego�.Lo sentii sorridere. E avvicinarsi. Aprii la valvola al massimo, ma quello che disse non mi ...