1. Quando una mamma provoca


    Data: 25/11/2017, Categorie: Etero Incesti Autore: leolux, Fonte: RaccontiMilu

    La mia famiglia è piuttosto piccola, ci siamo solo io, mia madre e mio padre. Siamo sempre stati una famiglia piuttosto aperta, non ci siamo mai vergognati di mostraci nudi o di andare in bagno lasciando la porta aperta, non c�era vergogna in quello che potevamo vedere e forse per questo che sono venuto su meno depravato della maggior parte dei ragazzi: alle medie i ragazzini impazzivano anche per la porzione di schiena scoperta dalla maglietta delle ragazze che sedevano loro di fronte, io invece provavo gusto in cose ben più adulte, come notare le piccole lolite che infilavano i primi perizomi e, ancora innocentemente, quando raccoglievano le cose da terra, si piegavano a novanta mettendo in mostra le belle chiappette. Questa maggiore maturità comunque non mi aiutò nella vita sentimentale e gli anni passavano senza che io concludessi davvero qualcosa.Quando ero già più grande, capitò che un giorno non andai a scuola perché non mi andava e, visto che sono sempre stato un ottimo studente, i miei non si fecero troppi problemi. Quella mattina, non ricordo nemmeno come, capitò che io e mia madre cominciammo a parlare delle mie esperienze amorose, non in senso sessuale però, solo se ero già stato con una ragazza, se mi ero scambiato il primo bacio o roba simile.Io effettivamente ero stato con un paio di ragazzine, ma per poco tempo e, a dirla tutta, mai con qualcuna che mi interessava davvero intensamente. Quando le dissi che la mia vita sentimentale non era proprio rosea, lei ...
    ... mi sorrise maliziosa e disse: �Non dovresti avere problemi, di sicuro prima o poi noteranno il dono che hai in mezzo alle gambe�Io, imbarazzato, dissi: �Ma che dici?��Solo la verità, ce l�hai più lungo di tuo padre!� concluse lei facendo spallucce, come se fosse naturale. Ma io ne rimasi parecchio colpito. Per quanto ne sapessi poco, sapevo che i fratelli di mio padre, quattro oltre lui, erano tutti contraddistinti da un soprannome e, mi aveva rivelato mio padre molto imbarazzato, lo chiamavano, come disse lui, �Pipì grossa�, probabilmente una censura per non dirmi una parolaccia. Io, poi, non mi ero mai misurato il mio �fratellino�, non ne avevo mai sentito il bisogno ma quella sera, andati a dormire i miei, lo feci andare in tiro e lo misurai: 24 centimetri di lunghezza per qualcosa come 8 di larghezza e, da quanto scoprii navigando su internet (allora ero abbastanza poco informato!) erano misure più che ragguardevoli.Da quel giorno in poi, mia madre, soprattutto quando eravamo da soli, senza papà, lodava le mie grazie in diversi modi, ammiccando maliziosamente ogni volta prima di cadere in un silenzio non poco imbarazzato e parlando d�altro. A quel punto però, anch�io cominciai a guardare mia madre sotto un�altra ottica: se in me lei vedeva un ragazzo normale, alto più di un metro e ottanta, robusto al punto giusto, bruno e con un fallo di quasi 25 cm, io in lei vedevo ora non più mia madre, ma una donna di 41 anni non carinissima in volto, ma con una quinta di reggiseno ...
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