1. Quando una mamma provoca


    Data: 25/11/2017, Categorie: Etero Incesti Autore: leolux, Fonte: RaccontiMilu

    ... appena cascante, dalla bellissima forma di una pera, con capezzoli invitanti come ciliegie contornati da una bruna aureola di media larghezza, il figone leggermente coperto da peluria scura e dalle labbra tornite, e un culo da far uscire di testa chiunque.In un primo momento, mi accontentavo di vederla nuda, ma poi il desiderio di possederla si fece sempre più largo nella mia mente e più volte mi sono dovuto frenare dal coglierla di sorpresa alle spalle e infilarle il mio membro duro nella sua figa sempre più bollente� lo era sempre di più perché mio padre, dopo alcuni anni di sovrappeso, era dimagrito in fretta per via di un attacco di cuore ma era tornato più arzillo che mai e i due scopavano un giorno si e uno no e, spesso, li sentivo scopare selvaggiamente e contenere a stento i mugolii.La foia che cresceva sempre di più, mia madre che provocava e il �ciac-ciac� che sentivo a giorni alterni fecero maturare in me un piano perverso in cui mi sarei giocato il tutto per tutto pur di raggiungere il mio obiettivo.La mattina, di solito, mio padre scendeva molto presto e, quando andava via, io mi mettevo nel lettone al suo posto perché, al contrario di molte famiglie, ero io a dover fare da sveglia a mia madre e non viceversa. Passai alcune mattine a �giocare� con mia madre appena sveglia, partendo dalla semplice strizzatina alle tette e alla pacca sul sedere fino a scoprirle il petto prima per appoggiarmici semplicemente e poi prendendo a baciarle e a succhiarle sempre più ...
    ... esplicitamente i capezzoli. Mia madre, che in un primo momento prese tutto come uno scherzo, cominciò a prenderci seriamente gusto e più di una volta, con la scusa di spostare la mano, tastava il mio fallo sempre più duro. Dopo circa un paio di settimane in cui questo giochetto continuò, decisi che era il momento di provare a concludere.Così, un giovedì mattina di inizio settembre mi feci trovare �addormentato� sulle sue belle tette poco prima che lei si ridestasse. Vedendomi, mi accarezzò la testa e disse: �Sono comode?��Il cuscino più comodo che esista, ma���Ma cosa?� disse lei, divertita.�Sarebbero meglio se scoperte!� e, così dicendo, abbassai le spalline della leggera vestaglia bianca che indossava e scoprì il grosso seno nudo, i capezzoli già duri e ritti. Mi stesi nuovamente al suo fianco e appoggia la testa sulle sue tette, ma feci la faccia di qualcuno che non è ancora soddisfatto e lei, vedendomi, chiese: �Che c�è che non va���Non so� mi sento ancora scomodo� forse�� e senza dire altro, mi posi sopra di lei e mi distesi sul suo dolce e morbido corpo, la testa poggiata sulle sue amate tettone, rannicchiato il modo che il pacco le facesse pressione sulla figona.�Ora si che sto comodo! E le tue tette sono comodissime così!� e così cominciai a baciarle il seno lentamente fino ad arrivare a succhiarle i capezzoli, sempre più duri, un po� come il mio cazzo, direi, e lentamente cominciai a fare pressione con il bacino, stimolando la sua figa anche da sopra la vestaglia e le ...