L'Autobus
Data: 18/06/2020,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Sensazioni
Autore: Melagrana_di_Ade, Fonte: RaccontiMilu
Ennesimo lunedì mattina.La sveglia suona alle sette ed io mi alzo di malavoglia, separandomi dal calore delle coperte.E� una grigia mattina di novembre, il cielo è plumbeo e sembra promettere pioggia, quasi posso sentire l�aria fredda trapassare il vetro della finestra.Mi muovo nella semioscurità della stanza, raccatto un paio di calze abbastanza pesanti, la gonna, una camicetta e un golf e vado in bagno a vestirmi e preparami.Cerco di dare un senso ai capelli che stamattina sembrano più ribelli che mai, mi lavo la faccia e i denti, un filo di matita e mascara e poi colazione in piedi in cucina. Vado di fretta, ho una scadenza urgente e non posso proprio perdere tempo.Infilo al volo un paio di stivali, il cappotto e la sciarpa e schizzo giù dalle scale, senza aspettare l�ascensore.Alla fermata siamo tanti come al solito, controllo l�orario sul display del telefono e non mi stupisco di constatare il solito ritardo cronico. Da quando le scuole sono riaperte la mattina è una lotta disperata per trovare un posto a sedere.Sto per prendere le cuffie dalla tasca, per passarmi il tempo con un po� di musica, e lo vedo a pochi metri da me. Il mio dirimpettaio sexy.Mi manca un battito.Non l�ho mai visto prendere l�autobus in tre anni che abito in quel quartiere, vederlo lì mi lascia senza fiato.Ripenso alle molte volte in cui ho fantasticato su di lui, sulla sua vita, spiandolo come una guardona senza mai avvicinarmi. Senza nemmeno sapere come si chiama.Lo osservo con la ...
... coda dell�occhio. E� alto circa un metro e ottanta, forse qualcosa in più, indossa un completo grigio scuro e un cappotto nero di taglio semplice ma elegante, ha una borsa da lavoro tipo ventiquattrore. I capelli non sono troppo corti, scuri e con un accenno di grigio sulle tempie che lo rende piuttosto affascinante, i tratti decisi, virili, attraente ma non appariscente.A giudicare dalla postura direi che è un uomo atletico.Forse percepisce il mio sguardo perché si gira verso di me e mi guarda.Le guance mi diventano immediatamente porpora, distolgo gli occhi.In mezzo a quella ressa di studenti, operai, badanti, sembra davvero fuori posto. Perché ha preso l�autobus? Perché il mio autobus?Come un lampo, fantastico di lui che mi fissa dalle sue finestre, mi spia, come io ho spiato lui. Un�immediata sensazione di calore si diffonde dallo stomaco e scende verso l�inguine, irresistibile.Chissà quante volte ha guardato verso la mia camera, mentre mi cambiavo, quando lasciavo volutamente le tende leggermente aperte sperando che lui fosse lì, eccitato per me.La corriera arriva e si ferma, lascio passare avanti alcune persone e quando vedo che sta per salire anche lui, mi infilo davanti. Ci scambiamo un brevissimo sguardo elettrico.Siamo uno dietro l�altra.Il mezzo è stracolmo, nessun posto libero.Spingendo mi ritaglio un po� di spazio nella corsia, lui mi è subito dietro.Mi aggrappo a un sostegno e incastro la borsa tra i piedi leggermente aperti, poi slaccio il ...